mercoledì 5 ottobre 2011

Intercettazioni, Paniz: "Carcere per i giornalisti, il giornalista che pubblica ciò che non può pubblicare dovrebbe subire una sanzione penale. Il carcere magari è un percorso più lungo. Che ne so, ci vorrebbe una sanzione da 15 giorni a un anno, poi il giudice graduerà a seconda della violazione, vedrà se sono possibili riti alternativi, pene pecuniarie o multe o se il giornalista debba andare in carcere. Cosa che è tutto sommato molto rara nel nostro ordinamento per questa tipologia di situazione"



Intercettazioni, passa l'udienza filtro
Giulia Bongiorno si dimette 

Il comitato dei nove della commissione Giustizia della Camera ha dato parere favorevole a maggioranza all'emendamento che vieta la pubblicazione delle intercettazioni fino alla cosiddetta udienza filtro. Avranno obbligo di rettificare entro 48 ore solo le testate on-line che risultano registrate. Paniz: "Carcere per i giornalisti"

ROMA -  Strappo in commissione Giustizia alla Camera. Il comitato dei nove ha dato parere favorevole a maggioranza all'emendamento del Pdl targato Costa-Contento che vieta la pubblicazione delle intercettazioni fino alla cosiddetta udienza filtro. Giulia Bongiorno, di Fli, in segno di protesta, ha lasciato l'incarico di relatrice. Un'accelerazione che manda a gambe all'aria l'atteggiamento del Terzo polo che portava avanti un approccio "dialogante" con la maggioranza.

L'intenzione di rinunciare all'incarico di relatrice del ddl intercettazioni la deputata l'aveva pre-annunciata ieri durante la conferenza del Terzo polo spiegando che avrebbe preso la decisione oggi nel caso fossero passate proposte che di fatto portavano al black out dell'informazione per la stretta della pubblicazione degli atti. L'emendamento Pdl non consente neanche di riportare per riassunto o nel contenuto le telefonate registrate.
La Bongiorno chiedeva di restare fermi al testo licenziato un anno fa grazie alla sua mediazione che invece permetteva di riportare almeno il contenuto della intercettazioni, fino all'udienza-filtro. Il nuovo relatore è Enrico Costa del Pdl. "Non mi riconosco in questo testo e trovo inaccettabile che sia bastato uno schioccar di dita del premier per mandare in fumo due anni e mezzo di lavoro per cercare un accordo sul ddl intercettazioni" taglia corto la Bongiorno.

Carcere per i giornalisti. 

"Devono essere sanzionati i giornali che pubblicano e i giornalisti, con una misura di rilevanza penale". Carcere per i giornalisti, torna così a proporre 1 Maurizio Paniz a proposito di riforma delle intercettazioni. "Il giornalista che pubblica ciò che non può pubblicare dovrebbe subire una sanzione penale. Il carcere magari è un percorso più lungo. Che ne so, ci vorrebbe una sanzione da 15 giorni a un anno, poi il giudice graduerà a seconda della violazione, vedrà se sono possibili riti alternativi, pene pecuniarie o multe o se il giornalista debba andare in carcere. Cosa che è tutto sommato molto rara nel nostro ordinamento per questa tipologia di situazione".

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. Avranno obbligo di rettificare entro 48 ore solo le testate on-line che risultano registrate. E' questo l'accordo bipartisan raggiunto in Comitato dei Nove, che sta esaminando il ddl Intercettazioni. La proposta è il frutto di alcuni emendamenti presentati da Zaccaria (Pd) e Cassinelli (Pdl).

Le reazioni. 
Il Pdl, dunque, sembra sempre più intenzionato a modificare il testo, arrivando al punto di farlo approvare con la fiducia. Preoccupati, ovviamente, i magistrati. "Ci sono intercettazioni e vicende che attengono alla vita privata che non dovrebbero mai essere pubblicate, sono pura 'pruderie'. Ma tentare di mettere una pezza a valle vietando la pubblicazione è un attentato alla libertà di stampa" dice il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini. Mentre per il vicepresidente del Csm Michele Vietti l'emendamento sulla cosiddetta udienza-filtro, che prevede che nulla possa essere conosciuto delle registrazioni fino al momento in cui avvocati e magistrati selezionano gli ascolti essenziali per dimostrare la colpevolezza o l'innocenza escludendo le parti superflue, "è una soluzione che ha una propria ragionevolezza".

Il centro, scettico. Ieri i centristi 2 avevano detto chiaramente di essere contro le modifiche avanzate dalla maggioranza. Oggi Pier Ferdinando Casini precisa: "Se si vuole impedire l'obbrobrio di dialoghi che nulla hanno a che fare con le indagini, se si vuole fare una legge con questa finalità, la votiamo, se invece si vuole fare una legge che punta a censurare la stampa o a vendicarsi con i giudici, non vogliamo essere complici". "Noi abbiamo fatto il nostro - aggiunge il deputato Udc Roberto Rao - la maggioranza avrebbe dovuto fare tesoro della disponibilità che abbiamo dimostrato anche oggi, con l'astensione sulle pregiudiziali di costituzionalità. Invece è rimasto l'emendamento Costa. Così il cammino diventa complesso".

Duri Pd e l'Idv. "E' scandaloso che mentre quattro ragazze muoiono sotto le macerie per lavorare a quattro euro all'ora e Moody's ci declassa, noi siamo qui a parlare di intercettazioni -  dice Pierluigi Bersani - Questo dimostra la totale perdita di presa verso gli interessi del Paese di un governo che pensa solo agli affari suoi, lo vedono in tutto il mondo che è così". Per il presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi "la legge Bavaglio è uno schiaffo alla democrazia e alla libertà di stampa, ed è anche un'offesa ai cittadini, che chiedono misure concrete contro la crisi economica e non bavagli all'informazione"

Nel frattempo la  Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità al disegno di legge sulle intercettazioni presentate da Pd e Idv. I sì sono stati 230 e 307 i no. Astenuti 63 deputati. Il Terzo Polo, come previsto, si è astenuto.

la Repubblica

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