sabato 15 ottobre 2011
Pordenone, guerra tra bande: auto che si rincorrono in pieno centro, sprangate
Ancora guerra tra bande nelle strade della città. Il brutale regolamento di conti tra romeni e albanesi, avvenuto domenica scorsa in via Montebelluna a Vallenoncello, ieri ha avuto uno strascico di violenza cominciato in via Oberdan e concluso in via Pola con un’auto presa a randellate. Per rissa aggravata sono stati arrestati Bogdan Ionel Negoita, 31 anni, romeno residente a Pasiano; Alin David Coroian, 30, romeno domiciliato a Pordenone; Shkelzen Preqi, 24, kosovaro che abita a Pordenone; Emiliano Hoxha, ventenne albanese domiciliato a Porcia. Denunciato a piede libero O.I.G. (35), romeno di Pordenone.
Sono le 12.15, quando al 113 arriva una segnalazione: in via Oberdan c’è una lite tra due gruppi che viaggiano su una Bmw e un’Audi. Stanno usando anche delle spranghe di ferro. Quando arriva la pattuglia della Volante, non c’è più nessuno, ma i testimoni indicano un’Audi Cabrio nera con targa romena e una Bmw 320 nera con targa italiana che si inseguivano ad alta velocità in pieno centro, cercando di sorpassarsi a vicenda. La polizia capisce che i protagonisti sono gli stessi che domenica scorsa hanno picchiato l’albanese Roland Demiri.
Il culmine si raggiunge all’altezza della stazione ferroviaria, all’ingresso del parcheggio Atap: la Bmw affianca l’Audi, la supera e le taglia la strada costringendo il conducente a bloccarsi. A quel punto dalla Bmw scende un giovane, che brandendo una stampella ortopedica comincia a colpire l’Audi e spacca un finestrino. Risale sulla Bmw - successivamente si scoprirà che l’aveva avuta in prestito dall’amico albanese Roland Demiri - e scappa inseguito dagli occupanti dell’Audi. Al semaforo di via Pola, all’angolo di via Cappuccini, ancora violenza sotto gli occhi terrorizzati di automobilisti e passanti. I due gruppi si affrontano per poi proseguire la corsa in auto verso la riviera del Pordenone.
La fuga durerà molto poco. Testimonianze e telecamere del sistema comunale di videosorveglianza hanno aiutato la polizia. L’Audi è stata rintracciata in via Cappuccini, dove vivono Bogdan Ionel Negoita e Alin David Coroian (si giustificheranno dicendo di essere stati vittima di violenze da parte degli albanesi: «Sono scappati con una Bmw...»). Ma Shkelzen Preqi ed Emiliano Hoxha sono già in Questura a denunciare di essere stati aggrediti e mostrando la Bmw 320 con paraprezza e lunotto sfondati.
Gli uomini della Volante e della Mobile hanno ricostruito la rissa, arrestato i quattro immigrati (solo uno è rimasto leggermente ferito: 5 giorni di prognosi) e sequestrato le due macchine. Secondo la polizia tutto è legato al pestaggio di Roland Demiri, episodio che ha portato in carcere i romeni Teodor Popa e Ionut Marian Ionita. Tanta violenza per una storia d’amore contrastata tra un albanese e una ragazza romena? A questo punto gli accertamenti della polizia dovranno andare più a fondo.
Il Gazzettino
Ieri pomeriggio ha seguito ora per ora, in contatto con prefetto e questore, l’evolversi dell’operazione delle forze dell’ordine seguita al nuovo scntro tra bande di stranieri in città. Il sindaco Claudio Pedrotti ritiene "la situazione preoccupante" e perciò ha chiesto di valutare l’urgente convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza. «L’importante - ha detto - è che gli autori dei violenti episodi siano stati presi in poco tempo». Nelle stesse ore il sindaco ha ricevuto le telefonate di sconforto e di condanna per l’accaduto da parte dei rappresentanti delle comunità romena e albanese. Il padre ortodosso Octavian Shintee, romeno, ha espresso solidarietà e collaborazione. Stesso lo spirito da parte dei rappresentnati della comunità albanese che hanno preso le distanze dai fatti violenti e hanno espresso solidarietà al sindaco e alla città.
Il Gazzettino
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