Il premier, che vuole trasformare il Pdl in Forza gnocca, nel processo Ruby chiama a suo difesa Gianpaolo Traversi. Nel 2000 a Milano durante un festino violentò una modella di quindici anni
È testimone a difesa di Berlusconi nel processo Ruby. Dovrebbe dimostrare che le serate di Arcore erano innocenti incontri a base di Coca Cola light e che il Cavaliere non è colpevole di prostituzione minorile. Invece ha una condanna definitiva per violenza sessuale a una minorenne. La sua vittima, una modella di 15 anni, era stata imbottita di coca (non Cola) per indurla a un rapporto di gruppo. Non solo: Giampaolo Traversi è il filo rosso che lega Tarantini con il caso Ruby. Il suo nome era nella rubrica del Cavaliere, come quello del Gianpi barese. Tarantini procurava escort per i festini romani, Traversi portava modelle ad Arcore. Di qui l’equivoco del Cavaliere: “Ho dovuto cambiare telefono perché come al solito me l’avevano messo sotto controllo…”, dice Berlusconi pensando di parlare con Traversi. E invece al telefono c’è Tarantini. Intercettato. E comincia la storia dei due “Gianpi” di Ferruccio Sansa e Davide Vecchi
Cassazione Traversi
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Porsche e Nina Moric
La prossima udienza del processo Ruby (22 ottobre) per la difesa del Cavaliere sarà delicata: citandolo come testimone hanno dimostrato che Traversi, con il suo passato, è vicino al premier. Traversi, un eterno ragazzo di 36 anni, è l’essenza del Berlusconi way of life. Una vita scintillante tra Montecarlo e il triangolo della moda di Milano. Con un tavolo riservato nei privè delle discoteche più vip, Hollywood e Tocqueville. Uomo dalle mille conoscenze, amico di calciatori, broker di Piazza Affari e starlette. Le modelle sono la passione di Traversi. Ancora oggi nei locali di corso Como si raccontano le sue gesta. In particolare una conquista: la bellissima Nina Moric. Traversi la conosce appena arrivata a Milano, già affermata modella, ma sconosciuta al pubblico tv. Ma ciò di cui va fiero Traversi oggi è l’averla frequentata prima di Fabrizio Corona. È Traversi che la introduce nell’universo di Lele Mora. A bordo della sua Porsche Carrera 4S targata Montecarlo, Traversi e Moric girano per quasi un anno. Poi arriva la tv e Nina spicca il volo. Lui ricomincia: nuove modelle, sempre bellissime. Come Maja, quindicenne slovena. Ma la ragazza è minorenne e dopo un festino a base di alcol e droga viene violentata. Anche da Giampaolo. La famiglia di Traversi aveva assicurato: “Giampaolo è stato assolto in Cassazione”. Dalle carte in possesso del Fatto Quotidiano emerge una realtà diversa. Traversi era stato condannato a 2 anni e 8 mesi. Condanna diventata definitiva dopo la pronuncia della Cassazione (725 del primo giugno 2011).
L’incubo di Maja
Maja in ospedale all’inizio raccontò di essere stata violentata da un americano. Poi emerse la verità: l’arrivo a Milano, le porte delle agenzie di moda che le si spalancano davanti. Maja finisce subito sulla Porsche di Traversi. Cena, discoteca e droga. L’epilogo si trova negli atti e nella sentenza della Cassazione. Maja dal suo legale Sergio Pacor – racconta di essersi fatta un intero joint di crack. Poi gli accusati (tra cui Traversi) le procurano un grammo di cocaina. La seconda dose, sostengono i magistrati, “era strumentalmente indirizzata a ottenere il rapporto sessuale”. La ragazzina racconta: “Ero fatta”. Ecco la violenza. Ricostruiscono i magistrati: “Traversi la faceva spogliare, poi la baciava, indi C. (amico di Traversi condannato, ndr) la baciava mentre Traversi la spogliava. Poi la minore veniva indotta a praticare un rapporto orale a Traversi e nel contempo a subire un rapporto vaginale da C.. E dopo qualche tempo a ripetere i rapporti con le medesime modalità”. Maja, raccontano i giudici, dopo quelle sere milanesi ha dovuto sottoporsi “a un anno di disintossicazione, anche psicologica, per uscire da una situazione che si era determinata in appena due settimane”. Il giudice Claudio Castelli condannò a 10 anni il capo del gruppo (scappato in Brasile) e a 3 anni il suo amico (poi arrestato in Sudamerica con 2 chili di coca). Per Traversi 2 anni e 8 mesi.
Accompagnatore ad Arcore
Intanto, però, è emersa la stretta amicizia tra il premier e Traversi. Secondo Mora sarebbe stato Traversi ad accompagnare Ruby: “L’ho conosciuta ad Arcore nel 2009. Ruby arrivò con due ragazzi, uno di cognome Traversi”. Giampaolo nega: “Non conosco Ruby”. Ma Traversi è anche uno dei protagonisti delle intercettazioni del premier. I contatti tra il Cavaliere e Traversi (che non è indagato nelle inchieste di Bari e Milano) erano frequenti. Come appare dalle chiacchierate Berlusconi-Tarantini: “L’altro giorno sono arrivato a mezzanotte da Parigi, ho telefonato a quel Traversi e gli ho detto. “Senti, io sto un po’ carico perché…”. La Procura di Bari copre con omissis il resoconto della conversazione Berlusconi-Traversi e delle notti brave del Cavaliere. Tarantini e l’amico Peter Faraone si lamentano delle serate milanesi organizzate da Traversi: “La prossima volta che lui lo fa a Milano io mi faccio invitare… poi quel c… di Traversi che secondo me è un c… che non ha capito niente, perché gli porta sempre queste cazzo di modelle alte due metri che a lui (Berlusconi, ndr) gli fanno cagare”. I due Gianpi, confusi dal premier, alla fine si trovano faccia a faccia. Tarantini racconta: “C’era un ragazzo che si chiama come me, Giampaolo di Milano, che fa l’immobiliare… tu immagina che ha lo studio di 700 metri quadri in via Montenapoleone”. Ma il teste chiamato dalla difesa rischia di segnare un punto decisivo per l’accusa.
Il Fatto Quotidiano
È testimone a difesa di Berlusconi nel processo Ruby. Dovrebbe dimostrare che le serate di Arcore erano innocenti incontri a base di Coca Cola light e che il Cavaliere non è colpevole di prostituzione minorile. Invece ha una condanna definitiva per violenza sessuale a una minorenne. La sua vittima, una modella di 15 anni, era stata imbottita di coca (non Cola) per indurla a un rapporto di gruppo. Non solo: Giampaolo Traversi è il filo rosso che lega Tarantini con il caso Ruby. Il suo nome era nella rubrica del Cavaliere, come quello del Gianpi barese. Tarantini procurava escort per i festini romani, Traversi portava modelle ad Arcore. Di qui l’equivoco del Cavaliere: “Ho dovuto cambiare telefono perché come al solito me l’avevano messo sotto controllo…”, dice Berlusconi pensando di parlare con Traversi. E invece al telefono c’è Tarantini. Intercettato. E comincia la storia dei due “Gianpi”.
Porsche e Nina Moric
La prossima udienza del processo Ruby (22 ottobre) per la difesa del Cavaliere sarà delicata: citandolo come testimone hanno dimostrato che Traversi, con il suo passato, è vicino al premier. Traversi, un eterno ragazzo di 36 anni, è l’essenza del Berlusconi way of life. Una vita scintillante tra Montecarlo e il triangolo della moda di Milano. Con un tavolo riservato nei privè delle discoteche più vip, Hollywood e Tocqueville. Uomo dalle mille conoscenze, amico di calciatori, broker di Piazza Affari e starlette. Le modelle sono la passione di Traversi. Ancora oggi nei locali di corso Como si raccontano le sue gesta. In particolare una conquista: la bellissima Nina Moric. Traversi la conosce appena arrivata a Milano, già affermata modella, ma sconosciuta al pubblico tv. Ma ciò di cui va fiero Traversi oggi è l’averla frequentata prima di Fabrizio Corona. È Traversi che la introduce nell’universo di Lele Mora. A bordo della sua Porsche Carrera 4S targata Montecarlo, Traversi e Moric girano per quasi un anno. Poi arriva la tv e Nina spicca il volo. Lui ricomincia: nuove modelle, sempre bellissime. Come Maja, quindicenne slovena. Ma la ragazza è minorenne e dopo un festino a base di alcol e droga viene violentata. Anche da Giampaolo. La famiglia di Traversi aveva assicurato: “Giampaolo è stato assolto in Cassazione”. Dalle carte in possesso del Fatto Quotidiano emerge una realtà diversa. Traversi era stato condannato a 2 anni e 8 mesi. Condanna diventata definitiva dopo la pronuncia della Cassazione (725 del primo giugno 2011).
L’incubo di Maja
Maja in ospedale all’inizio raccontò di essere stata violentata da un americano. Poi emerse la verità: l’arrivo a Milano, le porte delle agenzie di moda che le si spalancano davanti. Maja finisce subito sulla Porsche di Traversi. Cena, discoteca e droga. L’epilogo si trova negli atti e nella sentenza della Cassazione. Maja dal suo legale Sergio Pacor – racconta di essersi fatta un intero joint di crack. Poi gli accusati (tra cui Traversi) le procurano un grammo di cocaina. La seconda dose, sostengono i magistrati, “era strumentalmente indirizzata a ottenere il rapporto sessuale”. La ragazzina racconta: “Ero fatta”. Ecco la violenza. Ricostruiscono i magistrati: “Traversi la faceva spogliare, poi la baciava, indi C. (amico di Traversi condannato, ndr) la baciava mentre Traversi la spogliava. Poi la minore veniva indotta a praticare un rapporto orale a Traversi e nel contempo a subire un rapporto vaginale da C.. E dopo qualche tempo a ripetere i rapporti con le medesime modalità”. Maja, raccontano i giudici, dopo quelle sere milanesi ha dovuto sottoporsi “a un anno di disintossicazione, anche psicologica, per uscire da una situazione che si era determinata in appena due settimane”. Il giudice Claudio Castelli condannò a 10 anni il capo del gruppo (scappato in Brasile) e a 3 anni il suo amico (poi arrestato in Sudamerica con 2 chili di coca). Per Traversi 2 anni e 8 mesi.
Accompagnatore ad Arcore
Intanto, però, è emersa la stretta amicizia tra il premier e Traversi. Secondo Mora sarebbe stato Traversi ad accompagnare Ruby: “L’ho conosciuta ad Arcore nel 2009. Ruby arrivò con due ragazzi, uno di cognome Traversi”. Giampaolo nega: “Non conosco Ruby”. Ma Traversi è anche uno dei protagonisti delle intercettazioni del premier. I contatti tra il Cavaliere e Traversi (che non è indagato nelle inchieste di Bari e Milano) erano frequenti. Come appare dalle chiacchierate Berlusconi-Tarantini: “L’altro giorno sono arrivato a mezzanotte da Parigi, ho telefonato a quel Traversi e gli ho detto. “Senti, io sto un po’ carico perché…”. La Procura di Bari copre con omissis il resoconto della conversazione Berlusconi-Traversi e delle notti brave del Cavaliere. Tarantini e l’amico Peter Faraone si lamentano delle serate milanesi organizzate da Traversi: “La prossima volta che lui lo fa a Milano io mi faccio invitare… poi quel c… di Traversi che secondo me è un c… che non ha capito niente, perché gli porta sempre queste cazzo di modelle alte due metri che a lui (Berlusconi, ndr) gli fanno cagare”. I due Gianpi, confusi dal premier, alla fine si trovano faccia a faccia. Tarantini racconta: “C’era un ragazzo che si chiama come me, Giampaolo di Milano, che fa l’immobiliare… tu immagina che ha lo studio di 700 metri quadri in via Montenapoleone”. Ma il teste chiamato dalla difesa rischia di segnare un punto decisivo per l’accusa.
Il Fatto Quotidiano
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