giovedì 6 ottobre 2011
Spilimbergo, "No ai profughi libici" annuncia il vicesindaco leghista Dreosto
No a profughi dalla Libia", l'annuncio è stato dato dal vicesindaco leghista Marco Dreosto. «Abbiamo ricevuto dal Commissario di Governo - spiega - la richiesta di segnalare la disponibilità di alloggi per ospitare una dozzina di profughi provenienti dal Nord Africa a seguito della crisi libica, in ragione di uno ogni mille abitanti. Ma abbiamo provveduto a segnalare l'impossibilità di accoglienza degli stessi, perché il Comune di Spilimbergo non dispone di alloggi di sua proprietà adatti a ospitare i migranti. Peraltro la nostra amministrazione risulta già molto impegnata nel sostenere situazioni familiari fortemente indebolite dalla crisi, in particolare tra gli immigrati». La comunicazione ha scatenato una serie di reazioni tra le forze politiche. A reagire con molta fermezza è il maestro Armando Zecchinon, esponente cattolico e capogruppo del Pd in Consiglio, il quale ha fatto un confronto con quanto successo nel 1991: «Esattamente vent'anni fa arrivarono i disperati provenienti dall'Albania. In un momento di emergenza nazionale Spilimbergo seppe dare il proprio contributo accogliendo un nutrito gruppo di albanesi nella caserma di Tauriano. Era questa la Spilimbergo che io ho conosciuto in quegli anni. Ricordo, anche perché coinvolto direttamente, una gara di solidarietà tra numerose persone e associazioni che, pur con evidenti problemi di gestione, hanno saputo creare un tessuto favorevole all'accoglienza. Ora conosco una nuova Spilimbergo, che a una precisa richiesta dello Stato di offrire ospitalità temporanea a una decina di persone dice no. Tra l'altro non sono clandestini, ma profughi, che magari possono richiedere lo status riconosciuto dalle organizzazioni internazionali». Ma Zecchinon non si limita solo a una riflessione. «Le ultime proposte di accoglienza - osserva - non sono state prodotte da ambienti irresponsabili del centrosinistra , né da quella parte sociale cattolica che viene definita buonista: la richiesta è partita dal governo di centrodesta e dal ministro Maroni in primis». C'è dunque anche un'accusa specifica rivolta alla maggioranza che guida il Comune: da un lato avrebbe rinnegato lo spirito di solidarietà di Spilimbergo; dall'altro si mostrerebbe incoerente.
Il Gazzettino
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