domenica 16 ottobre 2011

L'Udinese delude ma resiste Con l'Atalanta è 0-0





Milano, 16 ottobre 2011

Gara senza gol e con poche emozioni: Pinzi espulso lascia i friulani in dieci dopo un'ora, Tiribocchi esalta Handanovic, decisivo in due occasioni. La squadra di Guidolin si accontenta di un punto, che basta per mantenere la vetta


Maxi Moralez non sfugge a Mehdi Benatia. Ansa
Maxi Moralez non sfugge a Mehdi Benatia. Ansa
Più rossi (uno), che gol, più gialli che occasioni da gol (tre, tutte targate Atalanta nel finale). Più palloni gettati fuori per presunti infortuni che gesti tecnici da applausi, più attenzione a bloccare il gioco avversario che volontà di crearne uno proprio. Atalanta-Udinese finisce 0-0 e delude le aspettative, visto che si affrontavano due squadre che fin qui avevano raccolto 21 punti. Alla fine l'Udinese può quasi festeggiare, visto che resta prima in classifica e "resiste" con un uomo in meno per mezz'ora, ma a livello di prestazioni è un campanello d'allarme da ascoltare. L'Atalanta va vicina al gol in tre occasioni, nel finale, in superiorità numerica: non passa ma aggiunge un punto alla sua classifica già migliore, nonostante la penalizzazione, di quella dell'Inter.
Ezequiel Schelotto e Gabriel Torje. Ansa
Ezequiel Schelotto e Gabriel Torje. Ansa
ATALANTA, PUNGE IL TIR — Senza Brighi, con Padoin spostato in mezzo, c'è spazio per Bonaventura sulla sinistra: il talento proveniente dalla giovanili si conferma in palla, ma la tendenza generale a "distruggere e basta" non lo aiuta. Se non altro, provoca "l'evento" della partita, ossia l'espulsione di Pinzi. Nemmeno la superiorità però riesce a sbloccare l'Atalanta, che comunque affonda di più con Schelotto sulla destra e trova l'occasione migliore con il nuovo entrato Tiribocchi, che in girata sfiora il palo. Il Tir era stato preferito, per la panchina, al talento dell'Under Gabbiadini, e fa di tutto per dare ragione alla scelta. Alla prima conclusione aggiunge un colpo di testa su cui Handanovic è bravo: nel complesso, è più pericoloso lui in 25' di Denis, quasi mai liberato al tiro. Dietro, si fa male Manfredini quasi subito, ma il reparto regge, complice un'Udinese non proprio in formato da Champions.
Luca Cigarini e Samir Handanovic. Ap
Luca Cigarini e Samir Handanovic. Ap
UDINESE, GRAZIE HANDANOVIC — Guidolin imposta una gara per bloccare gli avversari: raddoppi su Cigarini, Neuton su Schelotto, libertà di ripartire limitata. Questa parte riesce, la fase che dovrebbe portare al gol decisamente meno, visto che Consigli non deve effettuare una sola vera parata. Torje, in altre occasioni su alti livelli, paga forse il doppio impegno con la nazionale. Non si risparmia in copertura, ma in fase di costruzione e ripartenza si vede pochissimo. Raccontano che Di Natale, dopo 40 minuti del primo tempo, si sia girato verso la panchina, infastidito dalla prova del romeno, dicendo: "Qui stiamo giocando in dieci". Guidolin fa finta di non sentire, ma poi quando la sua squadra rimane davvero in dieci, per l'espulsione di Pinzi,. toglie il "Messi di Romania" per inserire il più solido Abdi. L'Udinese, poi, è monca: Guidolin preferisce Neuton ad Armero, preoccupato dalla discese di Schelotto. Il brasiliano si prodiga sull'ala avversaria, ma certo non garantisce le progressioni nel campo avversario del colombiano. Dopo l'espulsione di Pinzi si abbassa anche Basta, a creare un 5-3-1. Grazie a tre parate di Handanovic, che ha subito un solo gol in questo campionato, porta a casa un punto, ma resta qualche dubbio. Con questa classifica, con poco da perdere, non era il caso di rischiare un po' di più e provare a giocarsela? Non è così che le squadre passano da provinciali di successo a grandi squadre?
Valerio Clari per La Gazzetta dello Sport

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