venerdì 30 settembre 2011

Referendum elettorale, oltre un milione di firme contro la legge “porcata”

Depositate in Cassazione le sottoscrizioni, ben 710mila in più rispetto a quanto richiesto dalla legge. E' il secondo miglior risultato della storia dopo quello del 1993. Il Comitato promotore: "Pienamente soddisfatti, miracolo popolare"



Oltre un milione e 210 mila firme: molte di più delle 500mila richieste dalla legge sono le sottoscrizioni raccolte tra i cittadini dal comitato referendario per l’abrogazione della legge elettorale che il politologo Giovanni Sartori definì “porcellum”, addolcendo quanto dichiarato dallo stesso relatore Roberto Calderoli, il quale ammise che si trattava di “una porcata”.  ”E’ un messaggio dal valore civile prima ancora che politico, ora il referendum sia il grimaldello democratico per scardinare il sistema”, ha commentato il leader di Sel Nichi Vendola.


Le firme raccolte rappresentano un record, il secondo miglior risultato nella storia della Repubblica italiana dopo quello del 1993, quando, chiamati ancora ad esprimersi sul sistema elettorale, un milione e 370 mila cittadini chiesero il referendum.







Questa mattina alla Corte di Cassazione sono arrivati i pullman – decorati da palloncini rosa con il disegno di un maialino - carichi di 200 scatoloni contenenti le firme. Il Comitato referendario, che dovrà redigere il verbale al Palazzaccio romano, brinda al grande successo, e per i festeggiamenti è stata convocata anche una conferenza stampa a Montecitorio con i principali sostenitori dell’iniziativa: Arturo Parisi del Pd, il leader Idv Antonio di Pietro – che aveva pronosticato che il numero legale sarebbe stato ampiamente superato -, Mario Segni, che ha dichiarato: “si apre una nuova speranza di cambiamento”.


“E’ stato un lavoro corale, anche se sono stati i cittadini a travolgerci, correndo da noi per esprimere la loro rabbia e indignazione”, ha detto Parisi. Evidenzia che si è trattato di un “fenomeno unico per il tempo occorso per raccogliere le firme, due mesi, e anche in relazione alle scarse risorse umane e finanziarie a disposizione” Andrea Morrone, presidente del comitato, che parla addirittura di “miracolo popolare, un grande contributo da parte degli italiani alle istituzioni”. Poi guarda al futuro, e aggiunge: Entro il 10 dicembre la Corte deciderà. Poi ci sarà il vaglio della Corte Costituzionale. E se non ci saranno sorprese con lo scioglimento delle Camere anticipato, il referendum dovrebbe tenersi a primavera, tra il 15 aprile e maggio 2012″.

Esprime soddisfazione anche Di Pietro, secondo cui ora la priorità è una legge elettorale “che preveda la non candidabilità di persone condannate e sotto processo” e che “vieti il doppio incarico”. Per l’ex magistrato “ancora una volta i cittadini hanno anticipato la politica, come lo hanno fatto l’anno scorso con tre referendum che tutti gli altri partiti snobbavano ma il 95% degli elettorali ha fatto sapere che non voleva il nucleare e le leggi ad personam”. Poi il leader dell’Italia dei Valori annuncia anche che il suo partito la prossima settimana depositerà in Parlamento una legge di iniziativa popolare per l’abolizione delle Province. Mentre raccoglieva le firme per il referendum, l’Idv ha raccolto anche quelle per un testo di iniziativa popolare, sottoscritto – ha continuato Di Pietro – “da circa un centinaio di persone”.



Non è a Roma il leader di Sinistra, Ecologia e Libertà Nichi Vendola, che interviene facendo notare che l’esito della campagna dimostra che ” i cittadini vogliono contare, non intendono lasciare una delega in bianco ad una classe politica chiusa in Palazzo sempre più screditato”. Dopo aver definito l’attuale legge elettorale “una vergogna”, Vendola aggiunge: “Il referendum può diventare ora il grimaldello democratico per scardinare un sistema di potere che dimostra ogni giorno di più la propria insostenibilità. La democrazia nel nostro Paese – conclude Vendola – non può più essere umiliata come è successo finora”.

Ma sulla nuova legge elettorale parla anche un collega di partito di Calderoli, Federico Bricolo, presidente della Lega a palazzo Madama, che approfitta del momento per rilanciare la riforma dell’assetto istituzionale tanto cara al Carroccio. “Abbiamo di fronte a noi una grande sfida: quella di cambiare questo Paese attraverso le riforme istituzionali che come Governo e maggioranza intendiamo approvare entro questa legislatura. Questo vuol dire che lavoreremo non solo per ottenere la riduzione del numero dei parlamentari ma anche per la fine del bicameralismo perfetto e per la creazione del Senato federale in modo da poter avere un’azione di Governo più moderna e veloce”. Tutte riforme, aggiunge Bricolo, alle quali “collegheremo anche la nuova legge elettorale che dovrà essere costruita sul nuovo assetto dello Stato”.



Anche il segretario del Pdl Angelino Alfano si era dichiarato, nei giorni scorsi, disponibile a cambiare la legge. Parole che Parisi definisce però “paradossali”, visto che l’attuale legge di cui si chiede l’abrogazione fu fatta proprio dal governo Berlusconi.

Commenti positivi all’esito della raccolta di firme sono arrivati anche da altri esponenti del Partito democratico, che pure in un primo momento aveva accolto timidamente l’iniziativa. Il segretarioPierluigi Bersani però si è schermito, dicendo: “Non ci ho messo il cappello ma i banchetti per raccogliere le firme sì”. Il responsabile green economy del Pd Ermete Realacci parla di “risultato che indica con chiarezza la volontà dei cittadini italiani e che premia l’intelligenza di chi ha promosso questa campagna referendaria”. Il vicepresidente del Senato Vannino Chiti sottolinea che “ora il Parlamento ha una spinta in più per fare il suo dovere: approvare una nuova legge elettorale che ripristini un corretto rapporto tra candidati e cittadini, e poi tra eletti e cittadini, al tempo stesso mantenendo il nostro diritto di conoscere le alleanze di governo e decidere con il nostro voto le maggioranze”. Poi ricorda che il Pd ha già depositato una sua proposta in questo senso “che prevede un sistema maggioritario a doppio turno con una quota proporzionale. E’ un ottimo impianto su cui confrontarsi con le altre forze politiche”.

Esultanza viene espressa anche dal Partito Liberale, mentre il senatore Pd Stefano Ceccanti, membro della commissione Affari Cosituzionali, lancia un monito: “No al voto anticipato solo per usare il porcellum. Le Camere dovranno assumersi le loro responsabilità, evitando la fuga inaccettabile in uno scioglimento anticipato al solo fine di votare con l’attuale legge delegittimata”.

Il Fatto Quotidiano

Il Santo puttaniere ad minchiam




Ballarò, 29 settembre 2011

Spilimbergo, Mongiat esce dalla Lega, ma resta in Giunta


SPILIMBERGO - Fuori dalla Lega, ma dentro la maggioranza che sostiene il sindaco. È questa una delle novità più importanti che sono emerse nella seduta del consiglio comunale svoltosi ieri sera. Numerosi i punti all'ordine del giorno, ma la prima parte della riunione è stata caratterizzata proprio dalle questioni politiche. Si trattava della prima uscita ufficiale, per così dire, della giunta Francesconi 2, così come modificata (non negli uomini, ma solo nella distribuzione delle deleghe e delle funzioni) agli inizi di settembre, a seguito degli accordi politici avvenuti a livello provinciale tra PdL e Lega. Prima ufficiale anche per il vice sindaco, Marco Dreosto. Tutte cose però già risapute. Quello che restava da sapere era invece il destino di Roberto Mongiat, l'assessore uscito dal gruppo leghista a fine giugno, in polemica con le scelte della segreteria locale. Su di lui e sulla sua collocazione politica, avevano chiesto chiarezza anche gli esponenti del PdL, preoccupati di ritrovarsi per le mani una bomba a orologeria, che avrebbe potuto compromettere i rapporti con gli alleati del carroccio. E chiarezza ha fatto Mongiat, con una lettera che è stata inviata al sindaco nei giorni scorsi e i cui contenuti sono stati resi noti nel corso della seduta di ieri. In sostanza Mongiat comunica due scelte. La prima è l'uscita definitiva e completa non solo dal gruppo consiliare, ma anche dal movimento politico della Lega Nord. Si è consumato così un matrimonio ventennale, considerato che è salito sul carroccio quando si costituì, nel ?91. La seconda scelta è che l'assessore di Navarons resta nella maggioranza, ma come indipendente, unico componente di un gruppo misto senza particolari etichette. Salta in questo modo l'ipotesi, circolata durante l'estate, di un suo passaggio nel PdL, fatto questo che non sarebbe certamente stato digerito dai suoi ex compagni di partito e che avrebbe potuto innescare una crisi all'interno della coalizione che sostiene il sindaco Francesconi, fino a provocare - nel caso estremo - un ritorno anticipato alle urne, dall'esito incerto per tutti.
      Claudio Romanzin
Spilimbergo castle - Spilimbergo, Pordenone
Il Castello di Spilimbergo

Ecco il Manifesto di Confindustria: "Così si salva l'Italia"


Imprese, un manifesto per la crescita "Risposte o lasciamo tavoli con governo"

Imprese, un manifesto per la crescita
"Risposte o lasciamo tavoli con governo"


Allarme della leader di Confindustria Marcegaglia. Nel documento, condiviso  da Abi, Rete imprese, coooperative ed Ania, proposte per rilanciare l'economia, interventi sulle infrastrutture, privatizzazioni, liberalizzazioni: "Tempo scaduto, urgenza grave". Sacconi boccia le richieste. Bonanni: "Anche per noi non c'è più tempo"/ Commenta

Manifesto confindustria

Torino, ucciso in strada con una spada



A Torino il delitto della mano mozzata

La vittima è stata colpita più volte. Ferite anche alla testa

Il cadavere dell'uomo ucciso a Torino Ansa)
Il cadavere dell'uomo ucciso a Torino Ansa)
MILANO - Un uomo è stato ucciso giovedì sera in una strada di Torino, nella periferia settentrionale della città. Probabilmente, secondo le prime informazioni, si tratta di uno straniero. Dal corpo è stata staccata di netto la mano destra. La testa presenta ferite molto profonde. Ad indagare sono i carabinieri.

LA RICOSTRUZIONE - L'omicidio è avvenuto sotto gli occhi di numerose persone che, attirate dalle grida di aiuto e di dolore della vittima, si sono affacciate al balcone di casa. Un testimone, in particolare, ha riferito che l'aggressore ha adoperato «una spada con una lunga lama ricurva». Secondo una prima ricostruzione del fatto, la vittima si è data alla fuga ma, dopo qualche decina di metri, ha incespicato ed è stata raggiunta: l'aggressore, a quel punto, ha colpito più volte. Poi si è allontanato con calma nella stessa direzione da cui era venuto. Sembra anche che fosse accompagnato da due donne che però non hanno preso parte all'aggressione (fonte Ansa).
Corriere della Sera


Massacrato a coltellate
orrore sul marciapiede

La scena dell'omicidio: il cadavere aveva una mano amputata. Il carnefice potrebbe essere stato accompagnato da due donne

Via Chivasso, ucciso dopo una
lite davanti alla gente sui
balconi

MASSIMO NUMA
TORINO
Via Chivasso, civico 10, ore 21,15. Può capitare, qui a Borgo Aurora, di affacciarsi dalla finestra o dal balcone e di assistere in diretta a un delitto in stile Pulp Fiction. Ci sono due uomini che si picchiano, lato via Aosta, e poi si rincorrono nella strada stretta, ingombra di auto. Poi uno estrae una lama da 30 centimetri, un coltello da macellaio, e inizia a colpire; l’altro è già a terra, urla come una belva ferita, dai balconi altre urla, ma di orrore: «Lascialo, smettila, non lo uccidere».

Lo implorano, è inutile. Il macellaio non si ferma. Amputa una mano alla vittima. Recide nervi e tendini, seziona le ossa, con una serie di colpi assestati - dicono i testimoni inorriditi - con una certa calma, una certa precisione. La vittima si contorce sul marciapiede, tenta di sottrarsi al massacro. C’è un uomo che prova a bloccare l’assassino; ma l’assassino, senza una parola, con i vestiti pieni di sangue, gli punta la lama contro. L’uomo fugge in un portone. La lunga lama trafigge il volto, poi il macellaio la impugna saldamente, un attimo di pausa, sotto gli occhi di decine di persone, quindi con violenza colpisce in mezzo al cranio. È il colpo mortale. In totale una quindicina di ferite, profonde, in tutto il corpo. La mano mozzata è lì, in una pozza di sangue, mentre la vittima, agonizzante, si muove ancora, respira sempre più debolmente. Arrivano i carabinieri del 112 e i militari del reparto operativo Oltre Dora, con il maggiore Luigi Isacchini. Cercano di tamponare il sangue, bloccano con un laccio il braccio che ha subito l’amputazione.

Un poliziotto della Postale, fuori servizio, assiste alla scena e aiuta i colleghi a recuperare il coltello, abbandonato in un contenitore di rifiuti a poche decine di metri da via Chivasso. Molti testimoni denunciano i ritardi dei soccorsi; l’ambulanza sarebbe arrivata solo 20 minuti dopo le chiamate, rimaste impresse sui display dei telefonini. Resta l’immagine, negli occhi di chi ha visto tutto, dell’assassino che si allontana indisturbato, leggermente claudicante, verso via Aosta. Sullo sfondo della vicenda potrebbero esserci due donne, che gli inquirenti stanno cercando: avrebbero accompagnato il carnefice senza prendere parte all’aggressione. Quelli della Scientifica, sotto la luce dei fari, fanno i primi rilievi. Prelevano frammenti di derma sotto le unghie della mano mozzata, poi le impronte digitali.

La vittima è stata identificata soltanto in mattinata.  Si tratta di Georghe Daniel Cimpoesu, 22 enne di origine romena, già noto alle forze dell'ordine per piccoli precedenti penali. Il giovane viveva a Torino senza fissa dimora. Si ipotizza che l'omicida sia un connazionale.

Patrizia Alessi, consigliere della Circoscrizione, è tra i testimoni dell'efferato omicidio: «Uno spettacolo atroce, sotto gli occhi dei bambini. No, non si può più vivere in un quartiere così. Ce ne andremo tutti, prima o poi, lottare non serve più».

Europa League, Guidolin: "I giovani mi hanno dato ragione", Udinese, 1-1 a casa Celtic. Alla Lazio non basta Klose: 2-1 per i portoghesi


Abdi festeggia l'1-1. Ap

L'Udinese pareggia 1-1 in extremis, ma per Francesco Guidolin quello di oggi a Glasgow è molto più di un pari. È una vittoria per la sua squadra, scesa in campo al Celtic Park con tanti giovani e seconde linee. "Mi criticavano per la scelta di schierare una squadra giovane, sapevo che le critiche sarebbero arrivate prima e soprattutto dopo la partita, in caso di sconfitta: ma noi l'Europa League la faremo così, perchè questo è il nostro progetto", spiega il tecnico dei friulani nel corso del programma Europa League Live, in onda su Premium Calcio. "Siamo orgogliosi di portare su un campo così prestigioso dei giovani che devono crescere e oggi il risultato, ma soprattutto la prestazione, ci ha dato ragione: possiamo segnare una traccia importante - continua Guidolin -. Questo non vuol dire che snobbiamo la competizione, al contrario ci teniamo molto: abbiamo dimostrato una grande personalità e in questo senso cito la prestazione di Battocchio, notevole per un ragazzo di nemmeno 20 anni. La classifica? Ora non dice niente, minimo dobbiamo fare 10 punti, ma magari non basteranno nemmeno quelli, vedremo".


Alla Lazio non basta Klose

Insua con Capel (destra) e Carrillo (sinistra). Afp

giovedì 29 settembre 2011

Europa League: Celtic-Udinese 1-1 Live: Sporting-Lazio 0-0



Abdi festeggia il gol. Ap

La squadra di Guidolin pareggia la sfida a Glasgow con un rigore di Abdi al 43' della ripresa....



Ki Sung Yong esulta dopo il rigore. Ap
Due squadre italiane in campo per la fase a gironi dell'Europa League. L'Udinese, in formazione rimaneggiata, ha conquistato un buon pareggio a Glasgow contro il Celtic. La Lazio è impegnata a Lisbona contro lo Sporting (ore 21,05). Segui i risultati aggiornati in tempo reale
 


Celtic-Udinese finale 1-1 Ki Sung Yong (rigore) al 3', Abdi (rigore) al 43' s.t. (clicca qui per la cronaca)

Live: Sporting-Lazio 0-0