Berlusconi: "Mai stato bocciato in vita mia"
Più che le parole di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel sono gli sguardi imbarazzati, i sorrisi non trattenuti, a rendere realmente ciò che pensano i leader Europei di Silvio Berlusconi. Pochi secondi di video della conferenza stampa conclusiva del vertice dei 27 Capi di Stato dell’Unione Europea a Bruxelles, valgono più di qualsiasi dichiarazione ufficiale. Quando i giornalisti chiedono a Sarkozy e Merkel se sono stati rassicurati dal Presidente del Consiglio italiano, tra il presidente francese e la cancelliera ci sono stati sguardi e sorrisi imbarazzati. Qualche secondo di silenzio, poi le parole. Anche queste di certo eloquenti. ”Io e la cancelliera Merkel abbiamo incontrato Berlusconi e Papandreou per ricordargli le responsabilità che hanno e le decisioni che devono prendere”, ha detto Sarkozy. Mentre Merkel ha più diplomaticamente affermato: “Berlusconi è il nostro interlocutore”. Ma l’Italia ha tempo “fino a mercoledì” per trovare risposte concrete alla crisi, ha puntualizzato il presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy.
“Oggi il problema è Berlusconi”: è stato questo, secondo quanto riferito dai partecipanti ai lavori del Consiglio Ue, il leit motiv del Consiglio Europeo svoltosi oggi a Bruxelles. Le stesse fonti hanno espresso sorpresa per la durezza delle parole pronunciate dal presidente permanente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy – noto per la sua pacatezza, riservatezza e capacità di mediazione – a proposito delle richieste rivolte all’Italia, praticamente un ultimatum, nel corso dell’incontro bilaterale avuto questa mattina con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il premier, dopo il colloquio con il presidente del Consiglio Ue, ha visto anche Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. Un incontro dal quale, riferiscono sempre le stesse fonti, Berlusconi è uscito scuro in volto.
E la conferenza conclusiva ne ha spiegato i motivi. Sarkozy, insieme alla cancelliera Merkel, ha illustrato i lavori svolti e i risultati raggiunti. I due hanno sottolineato come la Spagna sia “uscita dalla prima linea”, mentre per la prima volta l’Italia è stata messa sullo stesso piano della Grecia.
“All’Italia abbiamo ricordato che è importante fare tutto il necessario per mostrare senso di responsabilità, prendendo provvedimenti sia sul fronte del debito che su quello della crescita”, ha detto Merkel sostenendo di essere fiduciosa al termine dell’incontro con il Cavaliere. Di altro avviso è apparso Sarkozy. Alla domanda se si sente rassicurato da Berlusconi, il presidente francese ha volto lo sguardo ad Angela Merkel poi, dopo un profondo respiro, ha risposto ai giornalisti: “Siamo stati fino adesso nella stessa riunione. Abbiamo fiducia nel senso di responsabilità dell’insieme delle istituzioni, sociali, politiche e economiche italiane. Abbiamo fiducia nell’insieme delle autorità italiane, nelle istituzioni politiche, economiche e finanziarie del paese”.
Insomma l’Italia è stata bocciata. E addirittura messa sul medesimo piano della Grecia. Eppure Berlusconi stamani si era detto più che sereno. “Ma che domande mi fate?”, aveva ribattuto quasi scandalizzato a chi gli chiedeva un pronostico sull’esame che l’Ue si accingeva a fare all’Italia e ai suoi conti pubblici, alle sue strategie per fronteggiare la crisi internazionale. Il presidente del Consiglio, lasciando il Conrad per recarsi all’incontro con Van Rompuy e Barroso, conferma il suo ottimismo: “Ma certo – dice ai cronisti – io non sono mai stato bocciato in vita mia“.
Il Fatto Quotidiano
"Umiliati nel mondo"
Audiocommento Polidori
Pensioni, Berlusconi accelera
Opposizioni: "E' l'ultimo giro"
Dopo l'ultimatum Ue e le ironie franco-tedesche, il premier annuncia un Cdm per varare il dl entro martedì. Il Pd: "Italia umiliata", quello del Consiglio europeo è stato "un vero ultimatum". Fini: "La nostra credibilità è sotto zero"
ROMA - Dopo le risate complici alla riunione del Consiglio europeo 1tra la Merkel e Sarkozy, il premier prova a stringere i tempi. Berlusconi parla a tarda sera e annuncia un consiglio dei ministri straordinario, con una battuta che sembra rivolta a Tremonti: "Farò quello che non ho potuto fare per colpa di altri, useremo gli immobili dello Stato per azzerare il deficit. La riforma delle pensioni sarà all'ordine del giorno". Ma le opposizioni attaccano sulla perdita di credibilità internazionale del nostro Paese. E Berlusconi replica: "Sarkozy se l'è presa per Bini Smaghi 2, che non vuol dare le dimissioni, anche se noi gli abbiamo offerto posti altrettanto prestigiosi".
"In Ue si è parlato di una uguale età pensionabile per tutti a 67 anni" ha continuato il Cavaliere. "Lo farò presente alla Lega anche perché siamo l'unico paese ad avere anche le pensioni di anzianità". "Bossi ha a cuore i pensionati. Ma questo non collide. Gliene parlerò"
Prima di andar via, il presidente ha aggiunto: "Non c'è, e non c'è mai stato, un rischio Italia. E' tutta colpa di una sinistra antitaliana, che diffonde pessimismo 1.900 miliardi di debito, ereditato dal passato, salta agli occhi.
Soprattutto
- ha aggiunto - della speculazione finanziaria"".
Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari del Pdl, nel pacchetto sviluppo potrebbero rientrare misure sulle liberalizzazioni, sulle privatizzazioni, sulla semplificazione di procedure per le imprese e sulle infrastrutture. Non è escluso che si possa affrontare, alla luce degli appelli giunti dalla Ue, anche il nodo pensioni 4.
Le opposizioni. Ma dopo Bruxelles, il coro contro il presidente del Consiglio è unanime: siamo alla "campanella dell'ultimo giro", Berlusconi "se ne deve andare". L'Italia a Bruxelles ha ricevuto, come osserva il Pd, "un vero ultimatum". Le "risate della Merkel e di Sarkozy", sintetizza il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, sono "il foglio di via per il Cavaliere". "Merkel e di Sarkozy ridono di Berlusconi e con loro tutti i giornalisti presenti alla conferenza stampa di Bruxelles. L'Italia è rappresentata in Europa e nel mondo da un premier considerato poco più di un giullare. Non possiamo permettercelo. Le opposizioni unite, assieme alle parti sociali hanno il dovere di dare la spallata decisiva a questo governo ridicolo".
Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini stigmatizza il modo in cui il presidente francese sorride del governo "perché nessuno può ridicolizzare l'Italia", ma non ha dubbi sul fatto che Berlusconi si sia comportato come "un ragazzino che arriva all'esame e si accorge di non aver studiato". Da lui sono arrivate "100 idee", prosegue, che si sono rivelate solo "100 sciocchezze". Il presidente della Camera Gianfranco Fini parla di momento "grave e pericoloso": "Siamo alla campanella dell'ultimo giro" perché il premier avrebbe l'obiettivo di "tirare a campare qualche settimana" per poi "andare al voto la prossima primavera".
Per gli italiani, rincara la dose il segretario Pd Pier Luigi Bersani, è "diventato umiliante andare all'estero". Quindi, assicura, non solo si deve cambiare esecutivo, ma si deve andare oltre per "superare la malattia" del berlusconismo. Si deve cioè "ricostruire" il Paese cercando di riconquistare prestigio a livello internazionale. A Berlusconi, interviene il senatore Pd Roberto Di Giovampaolo (Pd) arriva "una tirata d'orecchio da parte di alcuni dei suoi migliori alleati europei: la destra conservatrice di Merkel e soprattutto Sarkozy". Evidentemente, afferma, "in Europa hanno sempre meno fiducia sulla capacità del premier italiano di saper uscire dalla crisi".
In una nota, Walter Veltroni incalza: "Per chi non fosse convinto della necessità di dare subito all'Italia un governo forte e autorevole, l'umiliazione subita dal nostro Paese nella conferenza stampa Merkel-Sarkozy, ne è una prova inconfutabile". Si stacchi la spina all'esecutivo, è l'appello del leader dell'Mpa Raffaele Lombardo, perché "ci sputtana a livello internazionale e ci porta ad un declino che rischia di diventare irreversibile".
Le immagini 5 della conferenza stampa del presidente francese e della cancelliera tedesca, le cose dette sull'Italia e "il tono in cui sono state dette", è invece il commento di Giorgio La Malfa, indicano una condizione di "isolamento dell'Italia che non si è mai vista negli ultimi 30 anni". Anche a Bruxelles le voci raccolte dietro le quinte del vertice non sono troppo confortanti. Oggi come oggi, si sarebbe detto al Consiglio Ue, il problema italiano "è Berlusconi". E lui, si racconta in ambienti del vertice, dopo il colloquio con Merkel e Sarkozy, sarebbe uscito "scuro in volto".
Lui, è l'affondo del leader Idv Antonio Di Pietro, gioca con il Paese e con le istituzioni proprio come "Charlie Chaplin giocava con il mondo imitando Hitler". E' solo "un satrapo che non sa invecchiare", afferma. Quanto accaduto a Bruxelles "certifica il momento di assoluta drammaticità" che sta attraversando l'Italia. Tutte le forze politiche, è l'invito che rivolge il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, dovrebbero capire che o si dà vita ad un nuovo esecutivo "o sarà troppo tardi".
la Repubblica
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