Meredith, Amanda e Raffaele assolti
per non aver commesso il fatto
La sentenza d'appello a Perugia. La Knox è stata condannata a tre anni per calunnia, ma torna in libertà. In mattinata in aula le dichiarazioni dei due imputati. La studentessa americana si è appellata alla Corte in italiano: "In quella casa sarei morta anche io". Conferenza stampa della famiglia di Meredith Kercher: "Cerchiamo la verità. Perdonare? Quasi impossibile"
Monday, October 3, 2011 Last Update: Amanda Knox Freed by Italian Court
By ELISABETTA POVOLEDO
An appeals court overturned the homicide convictions of the American Amanda Knox and a co-defendant and ordered them freed, ending a sensationally lurid trial.
Monday, October 3, 2011 Last Update:
Amanda in lacrime dai giudici
Sollecito: «In carcere è morte»
MULTIMEDIA - I video e le foto
a vittima,
i protagonisti, i processi
Dopo 1.448 giorni la storia del processo
In primo grado condanna a 26 e 25 anni
MILANO - Assolti. Come molti si aspettavano già dal pomeriggio, i giudici della Corte d'Assise d'appello di Perugia hanno infine ribaltato la sentenza di primo grado sull'omicidio di Meredith Kercher: Amanda Knox e Raffaele Sollecito, arrestati il 6 novembre del 2007 e poi condannati per il delitto rispettivamente a 26 e 25 anni di carcere, tornano ora in libertà e sono stati assolti dall'accusa di avere ucciso Meredith Kercher.
IL RITROVAMENTO - Sono passati quasi 4 anni da quando Amanda e Raffaele finirono in carcere, in totale 1.448 giorni, accusati di avere ucciso Meredith 4 giorni dopo il ritrovamento del cadavere della ragazza inglese, uccisa la notte tra l'1 e il 2 novembre con alcuni fendenti alla gola. Il corpo senza vita viene trovato nella camera da letto della ormai famosa casa di via della Pergola, a Perugia, coperto da un piumone. Il 15 novembre sembra arrivare la conferma dell'identità degli assassini di Meredith grazie al ritrovamento, molto discusso, di un coltello da cucina appartenente a Raffaele Sollecito: sulla lama furono identificate tracce del dna di Meredith, mentre quelle di Amanda vengono rilevate sull'impugnatura.
AMANDA TIRA IN BALLO LUMUMBA - In pochissimi giorni di indagini, tra il 19 e il 20 novembre, esce di scena Patrick Lumumba, perché viene confermato il suo alibi da alcuni testimoni: si trovava nel suo locale la sera dell'omicidio. Lumumba era stato tirato in causa da Amanda durante un interrogatorio fatto, denuncerà poi la giovane, senza avvocato e traduttore. Secondo la Knox le accuse sbagliate rivolte a Lumumba furono un equivoco frutto di un messaggio inglese che ha tratto inganno la polizia.
RUDY PATTEGGIA - Entra poi in scena Rudy Hermann Guede, 21 anni, che vive a Perugia in affidamento presso una famiglia: è ricercato per omicidio aggravato e violenza sessuale. Il ragazzo è fuggito in Germania ed è stato bloccato dalla polizia. Il 19 giugno 2008 i pubblici ministeri Giuliano Mignini e Manuela Comodi depositano l'atto di chiusura indagine che precede la richiesta di rinvio a giudizio. Per loro Metz fu uccisa da Amanda, Raffaele e Rudy per futili motivi, probabilmente per essersi rifiutata di prendere parte a un gioco erotico di gruppo. Il 18 gennaio 2009 scatta il processo ad Amanda e Raffaele, che si concluderà il 5 dicembre con una sentenza di colpevolezza per entrambi e la condanna, rispettivamente, a 26 e 25 anni di carcere. Mentre Rudy Guede, tra patteggiamenti e altri gradi di giudizio, viene condannato in via definitiva a 16 anni.
LA PERIZIA - Il 24 novembre del 2010 si apre a Perugia il processo d'appello per Amanda e Raffaele. Per la prima volta la Corte accoglie la richiesta della difesa di una nuova perizia super-partes sul Dna per via dei troppi errori commessi e per la quantita di Dna esaminato, considerato troppo poco per essere attendibile. Il 29 giugno del 2011 i nuovi periti smontano la perizia della scientifica: «Non è attendibile e non si sono seguite le linee standard scientifiche», dicono. Siamo agli ultimi atti. Il 24 e 25 settembre scorsi l'accusa chiede l'ergastolo. Le difese, invece, l'assoluzione perchè i due ragazzi non avrebbero commesso il fatto. Oggi Amanda Knox e Raffaele Sollecito, rivolgendosi alla corte, si sono proclamati innocenti, chiedendo l'assoluzione.
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