domenica 13 novembre 2011

Zoff avverte: Udinese, adesso viene il difficile


«Per lo scudetto il grande favorito è il Milan i bianconeri possono arrivare dietro le prime»


di Massimo Meroi
UDINE
Il “saggio” Dino Zoff, da buon friulano, non ama i voli pindarici. «L’Udinese – spiega il portiere campione del mondo con l’Italia di Bearzot a Spagna ’82 –, come la Lazio, sta disputando una grande stagione, è in cima alla classifica, ma non credo possa lottare per lo scudetto. Per i bianconeri il difficile arriva adesso».Guidolin, uno che come Zoff, bada sempre al sodo, apprezzerà.
Zoff, Udinese e Lazio sono davanti a tutti. Una bella classifica per un friulano come lei che in biancoceleste ha rivestito sia il ruolo di presidente che quello di allenatore.
«Sicuramente. Udinese e Lazio stanno marciando a ritmi alti come già avevano fatto la passata stagione. Al momento sono davanti a tutti ma non so quanto possano resistere. Per loro il difficile viene adesso».
L’ha sorpresa di più il rendimento dei friulani o dei capito lini?
«Sicuramente quello dell’Udinese che in estate ha ceduto tre pezzi importanti. La Lazio, invece, si è rinforzata parecchio soprattutto nel reparto offensivo. Klose è giocatore di livello internazionale e se sta bene fisicamente fa ancora la differenza».
Il Klose dell’Udinese si chiama Di Natale...
«Totò è un fenomeno: giocatore straordinario, di una qualità tecnica eccelsa come confermano i suoi gol che sono tutti molto belli. Notevole anche l’ultimo segnato al Siena: c’è tutto in quell’azione».
Di Natale è in testa alla classifica cannonieri e punta a vincerla per la terza volta consecutiva.
«Può farcela, glielo auguro».
E la Nazionale? Prandelli ha detto che non ha bisogno di provarlo e che se ci sarà bisogno di lui lo chiamerà...
«Io credo che la convocazione se la sia già meritata per quello che sta facendo».
Il segreto dell’Udinese visto da fuori?
«Un mix di cose: i meriti della società che riesce sempre a pescare elementi di qualità, l’allenatore di indubbio valore e l’ambiente che lascia lavorare in serenità la squadra».
A Roma, invece, volevano la testa di Reja dopo due giornate...
«Tutta colpa dei quatto derby di fila persi. A Udine la stracittadina non c’è».
La sua favorita per lo scudetto?
«Dal punto di vista tecnico il Milan è un gradino sopra tutti».
E la “sua” Juventus dove può arrivare?
«Conte sta facendo un buon lavoro. Nelle prossime tre partite dopo la sosta avrà degli impegni che potranno dire qualcosa di più sulle sue reali potenzialità. Credo che allora potremo avere le idee più chiare su quali saranno gli obiettivi di un po’ tutte le squadre».
Zoff, ma il calcio italiano è così in crisi come dicono le coppe Europee oppure eravamo abituati troppo bene negli anni Novanta quando le nostre squadre di club in Europa facevano man bassa di coppe?
«Un po’ è una questione di cicli, però per tradizione il nostro movimento deve proporre sempre un calcio d’elite. La Nazionale, nonostante l’eliminazione poco onorevole all’ultimo mondiale, ci sta riuscendo anche se forse la scelta di giocatori per Prandelli non è vastissima».
E Zoff come vive lontano dal grande calcio?
«In assoluta normalità, del resto credo di aver già dato. Non mi vogliono più far lavorare e forse è giusto così visto sono alla soglia dei 70 anni».
Il Messaggero Veneto

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