MORARO
Valencia Inter, rissa famosa del 14 marzo 2007 |
Sette espulsi, partita sospesa a sei minuti dalla fine del secondo tempo supplementare e un giocatore all’ospedale per la rottura di un braccio. È il bilancio del quarto di finale di Coppa Regione di Terza categoria giocatosi mercoledì sera a Moraro tra i locali bianconeri e il Sagrado: un resoconto che pare provenga da un campo di battaglia, ma in realtà il match (che al momento della sospensione da parte del direttore di gara vedeva il Moraro vincere sul Sagrado per 2-1) è stato più che altro una querelle tra arbitro e ospiti. I sette giocatori espulsi, infatti, appartenevano ai rossoneri: quattro (Buonocunto, Condolf, Morganti e Donda) erano giocatori che facevano parte dell’undici in campo, uno (Tassin) è stato mandato a farsi la doccia mentre sedeva in panchina, mentre gli altri erano i due dirigenti che si sono succeduti, per il Sagrado, nel ruolo di guardalinee. A parte i tre tesserati non in campo, direttamente allontanati per proteste dall’arbitro, tutti gli altri quattro espulsi sagradini si sono visti sventolare prima il cartellino giallo e poi quello rosso sempre per reiterate proteste nei confronti dell’arbitraggio. I toni si sono alterati nel secondo tempo, ma le versioni di Moraro e Sagrado non coincidono del tutto.
«A partire dai secondi 45 minuti regolamentari – racconta il presidente del Moraro, Claudio Soglia – i miei giocatori sono stati letteralmente pestati da quelli del Sagrado, che entravano duro tanto che l’arbitro ha dovuto usare le maniere forti per tenere in mano la partita. Al 90’ era già stato espulso un giocatore del Sagrado, e nei supplementari è poi successo il finimondo: i nostri avversari erano inviperiti, non si riusciva più a giocare. Quando abbiamo segnato il gol del 2-1 hanno evidentemente perso la testa, sommando espulsioni ad espulsioni tra giocatori in campo ed elementi in panchina. La partita si è incattivita e a farne le spese è stato il nostro attaccante Cardella, che a causa di un fallo di gioco molto duro è stato costretto ad uscire: abbiamo dovuto chiamare l’ambulanza e in ospedale gli è stata riscontrata la rottura di un braccio. A quel punto l’arbitro ha sospeso la partita, nonostante il Sagrado, in 7, a norma di regolamento potesse ancora continuare. Ora spero solo che il nostro giocatore si riprenda prima possibile e che la partita non sia ripetuta: sul campo l’avevamo vinta noi, spero che il giudice sportivo decreti il 3-0 a tavolino a nostro favore».
Questa l’opinione del presidente del Sagrado Claudio Budicin: «Premetto che a nome della società mi scuso per quello che è successo in campo: ad un certo punto ai miei ragazzi è mancata la serenità, così come al direttore di gara. Il match è sfuggito di mano, e il Moraro non c’entrava nulla: l’infortunio di Cardella è stato uno sfortunato episodio di gioco per il quale siamo molto dispiaciuti. I miei giocatori, sbagliando, ce l’avevano con l’arbitro e non con gli avversari. Alcune sue scelte sono parse sempre contro di noi. Detto questo, però, credo sia stato un errore tecnico la chiusura anticipata del match: in sette noi potevamo giocare. Aspettiamo di conoscere le motivazioni relazionate nel referto dall’arbitro ma preannunciamo già che faremo ricorso contro la decisione di sospendere la partita: va rigiocata».
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