Trovato a Maniago un pollo che presenta valori di diossina pericolosamente fuori dalla norma, 2 volte più dei valori di legge attuali, 3 volte in più rispetto a quelli che entreranno in vigore entro il 2012 e 10 volte il valore consigliato e raccomandato dalle direttive europee. Già scattato l'esposto alla Procura della Repubblica da parte dei comitati Sì al riciclo totale di Fanna, Campagna Pulita, Sos San Lorenzo di Maniago e Cittadini per l'ambiente di Pordenone. L'istanza è stata inoltrata ieri non solo all'Autorità europea per la sicurezza alimentare, ma anche alla Commissione Europea e ad una speciale Commissione dell'Europarlamento competente in materia di ambiente, salute, sicurezza alimentare e questioni dei consumatori.
Non hanno perso tempo Alicia Zanetti, Tullio Tramontina, Loredana Lorenzi e Gian Andrea, rappresentanti dei comitati per conto dei quali «hanno deciso di far analizzare da un laboratorio privato un pollo ruspante, nato e cresciuto in un'aia della frazione di Campagna». «Alimentato all'aria aperta e senza ricorso a mangimi industriali - si legge nell'esposto -, l'animale è stato allevato presso la casa privata del signor Gianni Scandella di Campagna di Maniago nel giardino sito in via Ponte Giulio». Ebbene il risultato delle prove cliniche poi oggetto dell'istanza ed eseguite dal Consorzio interuniversitario nazionale per la chimica per l'ambiente di Marghera sembra non lasciare adito a dubbi.
«Il pollo con 2.512 pg/g supera i tenori massimi del regolamento Ce 1881/2006 (2) sia per Pcdd/f che per Pcb diossina simili, in questo caso 6.932 contro 4, e abbondantemente - si legge nel referto del laboratorio veneziano - i livelli di azione della raccomandazione del 6 febbraio 2006 (rispettivamente 1.5 E 1.25) che obbligherebbe a risalire alla/e fonte/i ed eliminarle».
Ben consapevoli di ciò che potrebbe significare la presenza massiccia e diffusa di diossina su animali, appezzamenti coltivati ed esseri umani che vivono in un territorio caratterizzato da una chiara valenza agricola e da svariati allevamenti a scopi alimentari, la richiesta dei comitati è per una "urgente indagine conoscitiva". Si chiede di agire nel modo più celere possibile. «Siamo preoccupati - affermano - per la salute dei nostri bambini e delle nostre famiglie, nonché per eventuali forme di contaminazione che potrebbero interessare una scala più ampia di consumatori, anche al di fuori dell'Italia».
Il Gazzettino
Nessun commento:
Posta un commento