«Sciopero della fame. Omnia deve pagare». Questo lo striscione che campeggia nell'area adiacente all'azienda Omnia Energy e che rende noto a chiunque passi quanto l'estrema protesta di Vittorio De Nobili sia ancora in atto. La persona di Musile Di Piave dice di vantare crediti dall'azienda per pregresse collaborazioni. Tutto era cominciato mercoledì pomeriggio della settimana scorsa, con un'occupazione della sede dell'impresa (sospesa in serata grazie all'intervento dei carabinieri della stazione di Spilmbergo) che era costata a De Nobili una denuncia per violazione di domicilio ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. La protesta si era poi trasformata nei giorni seguenti in un ostinato sciopero della fame. Questo era stato interrotto dalla mediazione congiunta tra il sindaco di San Giorgio, Anna Maria Papais e rappresentanti dell'amministrazione di Musile di Piave. Ciò che aveva fatto desistere De Nobili era stata la promessa di un incontro con i proprietari della Omnia Energy, Stephane e Nicolas Moretti, per giungere a un accordo. L'incontro, che si doveva tenere lunedì, non è avvenuto. «Lunedì mattina sono stato avvertito via sms da Moretti che un incontro non sarebbe stato possibile e che avrei dovuto rivolgermi al suo avvocato - spiega De Nobili - Ho deciso quindi di riprendere la mia protesta. Martedì sono tornato qui fuori e sono intenzionato a resistere. Ora non accetterò più sospensioni». Accanto alla sua automobile ha anche piantato una tenda: «Per stendermi un po’ durante il giorno - continua De Nobili - Ma di notte la temperatura si abbassa troppo e sono costretto a tornare in auto». Ieri però ha dovuto chiamare il 118 per un capogiro e i controlli avvenuti hanno confermato una glicemia molto bassa. De Nobili si è concesso una bustina di zucchero e ha definito i carabinieri della stazione di Spilimbergo, «i miei angeli custodi» per il monitoraggio giornaliero della sua situazione.
Il Gazzettino
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