Cocaina spacciata "porta a porta", con lo scooter, come se fosse pizza da consegnare a domicilio. Paolo Cianci, 36 anni, barista residente ad Arba, è finito in carcere per un giro di sostanze stupefacenti che si era insinuato anche all’interno della caserma Baldassarre di Maniago, tra i militari destinati alle missioni di pace all’estero. L’ordinanza di custodia cautelare ottenuta dal sostituto procuratore Federico Facchin attraverso il gip Patrizia Botteri è stata eseguita ieri mattina con un imponente spiegamento di forze: un centinaio di uomini impegnati in 24 perquisizioni, di cui 10 riguardano soldati dell’Ariete e 4 degli ex militari. A Colle di Arba, dove vive la fidanzata di Cianci, sono stati trovati 500 grammi di marijuana. Sono così scattate le manette - in flagranza di reato - anche per Diana Maria Baietilor, 24 anni, titolare del "Gossip Bar" di vicolo Concavo a Spilimbergo. Entrambi si sono affidati all’avvocato Luca Donadon.
Gli uomini del vicequestore aggiunto Massimo Olivotto da gennaio lavoravano a un traffico di cocaina che ha portato a tre arresti, tra cui, il 3 maggio, quello di Sentiljano Pallaveshi, 28 anni, albanese residente a Pordenone, trovato con 50 grammi di cocaina, attualmente agli arresti domiciliari. In quel periodo gli investigatori seguivano anche gli spostamenti di Cianci. Il suo soprannome - "manina", che poi ha dato il nome all’operazione "Manuta" - ricorreva in diverse intercettazioni telefoniche. Ad allarmare i poliziotti è stato il fatto che tra i clienti del trentaseienne di Arba c’erano diversi militari dell’esercito.
Paolo Cianci |
L’operazione è stata illustrata ieri mattina, alla presenza dal pm Federico Facchin e del questore Antonino Costa, che ha evidenziato la collaborazione da parte dell’Ariete per quanto riguarda le perquisizioni in caserma: «Hanno dato la massima disponibilità».
Il Gazzettino
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