domenica 11 settembre 2011

Le minchiate dell'Inter ed il Palermo ne fa 4 (a3)



 Gasperini parte male, è festa Palermo 

Gasperini parte male, è festa Palermo 

Grande esordio del tecnico Mangia sulla panchina dei rosanero: vince 4-3 contro l'Inter.  Doppietta di Milito, poi due gol di Miccoli, Hernanez e Pinilla; Inutile la rete di Forlan. Sneijder parte in panchina poi il tecnico ci ripensa e dopo 33' lo manda in campo al posto di Zarate
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Inter, che brutta partenza!
Palermo da sogno: 4-3

PALERMO, 11 settembre 2011

Parte male l'avventura di Gasperini sulla panchina nerazzurra: al Barbera grande vittoria della squadra di Mangia. I gol: 33' e 51' rigore Milito, 49' e 86' Miccoli, 54' Hernandez, 88' Pinilla, 91' Forlan



Due volte avanti con una doppietta di Milito, i nerazzurri concedono un mare di occasioni e perdono malissimo: show di Miccoli (due gol e un assist), in gol anche Hernandez e Pinilla. Inutile il primo centro di Forlan, tanti interrogativi sull'assetto della squadra di Gasperini



La gioia del Palermo, la delusione dell'Inter. IPP
Di sicuro non ci si annoia. Alchimie tattiche? Primo non prenderle? Organizzazione ed equilibrio innanzi tutto? Macché. Palermo-Inter è una partita giocata ai mille all'ora, senza paura e quasi sempre senza criterio. Il campo sembra grande come quello di Holly & Benji, ogni palla persa a metà campo porta un uomo solo davanti al portiere. Alla fine vincono i rosanero, e in fondo meritano, perché a sfruttare meglio l'anarchia sono loro, e perché per lunghi tratti mostrano un'idea di base più convincente. La doppietta di Fabrizio Miccoli, condita da un assist, oscura quella del Principe Milito, la rete di Hernandez aveva riportato la gara in parità, quella di Pinilla la chiude definitivamente, nonostante il primo centro di Forlan nel finale. Mangia debutta sulla incandescente panchina del Palermo con una mezza impresa che gli garantirà un po' di tranquillità, Gasperini affonda subito.
Miccoli festeggia il 3-2 su punizione. LaPresse
Miccoli festeggia il 3-2 su punizione. LaPresse
 
PIOGGIA DI GOL — Sette gol, una pioggia di occasioni in una gara che specie nel secondo tempo vede squadre lunghissime ed errori a raffica: non c'è male come inizio di stagione. L'Inter ritrova la vena realizzativa di Diego Milito: al 33' Il Principe si trova al posto giusto sulla conclusione dal limite di Stankovic (su azione di corner). Devia d'istinto, come succedeva due stagioni fa, e fa 1-0. Poi si impossessa della palla al momento di calciare il rigore, che avrebbe meritato un minuto prima (mano di Migliaccio sulla sua conclusione) ma che Brighi concede per fallo di Silvestre su Samuel. Poco prima (3' s.t.) Miccoli aveva trovato il pareggio: merito di uno stop sontuoso sul lancio in verticale di Acquah (appena entrato). Il destro su Julio Cesar in uscita vale il primo pareggio, il secondo arriva al termine di una bella azione palla a terra, con Ilicic che sfonda per vie centrali e serve Miccoli: cross basso per Hernandez che spinge dentro. Da lì in poi saltano gli schemi, le squadre ai 40° si allungano e le occasioni si sprecano: Miccoli trasforma una gran punizione, Julio Cesar si abbassa incomprensibilmente su un tiro da fuori di Pinilla, Forlan trova un triste primo gol su assist di Sneijder. Risultato? Quattro a tre.
L'esultanza di Hernandez. LaPresse
L'esultanza di Hernandez. LaPresse
INTER SBALLOTTATA— Se prendi quattro gol la difesa finisce ovviamente sotto accusa. I fucili erano già puntati sull'assetto a tre dietro: ora spareranno, anche se la cosa più preoccupante pare l'assenza totale del centrocampo. L'Inter è divisa in due tronconi e appena recupera palla il Palermo trova Lucio o Samuel (quando ci sono) come unicii ostacoli prima del tiro. Poi ci sono le scelte degli uomini. L'esilio in panchina di Wesley Sneijder dura poco più di mezz'ora. Al 35' Gasperini rischiama un disastroso Zarate, che fino a lì aveva ballato in un mondo a lui sconosciuto (la fase difensiva) e che aveva sbagliato quasi tutti i pochi passaggi tentati. Sneijder si piazza a sinistra, mandando Forlan a destra. Wesley dimostrerà di poter far male anche partendo da lì, saltando con regolarità l'uomo, innescando l'azione che porterà al rigore del 2-1, e servendo a Forlan la palla per il 4-3. E' praticamente l'unico lampo dell'uruguaiano, che aveva toccato pochi palloni e sballato due conclusioni. E se Milito ha ritrovato il fluido del gol, Cambiasso non è tornato quello del triplete: lui e Stankovic non la vedono mai, e quando Gasp toglie l'argentino, lo sostituisce con Alvarez, che porta palla ma fa ancora meno filtro. Arriveranno altri due gol al passivo. In più, il gioco spettacolare del Genoa di Gasperson non si vede davvero mai.
Grande azione per il 2-2. Ansa
Grande azione per il 2-2. Ansa
PALERMO ARREMBANTE — Il Palermo è diligente nel 4-4-2 di Mangia, in cui solo Ilicic ha talvolta la libertà di accentrarsi. Ed è impressionante nella sua sfuriata iniziale, quando pressa altissimo, chiudendo l'Inter nella sua metà campo e recuperando palloni nei primi due-tre secondi del possesso avversario (dando così anche un barlume di senso alla frase di Zamparini "Mangia è il nostro Guardiola"). Hernandez e Miccoli sembrano subito in palla, dialogano nello stretto e nei primi 30' evitano l'anticipo dei difensori e si lanciano vicendevolmente negli spazi aperti. Quando poi nella ripresa i rosanero sembrano sulle ginocchia trovano nuova linfa con l'inserimento prima di Acquah e poi di Bertolo, anche se i tre punti portano la firma chiara di fabrizio Miccoli. Questo Palermo comunque a una impostazione di base, sa sfruttare Balzaretti e ha una gran voglia. L'Inizio è convincente.


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