venerdì 16 settembre 2011

L'Arcuri dopo il rifiuto diventa una star del web



L'incontro a tre saltato e la promessa di Sanremo

Manuela Arcuri (Eidon)
Manuela Arcuri (Eidon)
ROMA - Eccola: avanza tra la folla che urla, spinge, stretta tra le vetrine di via Borgognona, luci gialle e negozi ancora aperti, notte di moda e di sospetti, con la Arcuri che mantiene la promessa e viene comunque a farsi questa ospitata: lei alta, lo sguardo fiero di quella che (sembra) seppe rinunciare a Silvio Berlusconi, i capelli neri e lisci, sciolti, il top di pizzo e i sandali alti (che Tarantini pregava gentilmente di evitare a palazzo Grazioli: meglio una scarpa bassa, una «ballerina», perché la sobrietà, certe volte, è tutto).
Manuela Arcuri ha appreso di essere ufficialmente coinvolta nell'inchiesta della Procura di Bari mentre era a Milano, negli studi di Canale 5 (sta promuovendo la fiction «Sangue caldo», di cui è protagonista).
Camerino, un bicchiere d'acqua.
Ha detto: «No... non ci credo». E poi: «Santo cielo... Non ne posso più di essere tirata dentro questo brutte vicende».
Incredulità.
Rabbia.
Tanta rabbia.
Si è fatta leggere le agenzie di stampa.
Di lei si parla in due capi d'imputazione. Uno riguarda il solo Tarantini: secondo gli investigatori, il 10 dicembre 2008 Gianpi avrebbe cercato di indurla «a prostituirsi in favore di Silvio Berlusconi, promettendole che egli l'avrebbe favorita per la conduzione del Festival di Sanremo, non riuscendo a portare a termine il suo proposito a causa del rifiuto opposto dalla stessa»; (insomma, l'attrice avrebbe detto no, escluso).

Manuela ArcuriManuela Arcuri    Manuela Arcuri    Manuela Arcuri    Manuela Arcuri    Manuela Arcuri    Manuela Arcuri    
In un altro episodio, oltre a Tarantini, è coinvolta la showgirl Francesca Lana: il 25 gennaio e l'11 febbraio 2009, Tarantini e Lana avrebbero compiuto «atti idonei e diretti in modo non equivoco a indurre Manuela Arcuri a prostituirsi in favore di Silvio Berlusconi prospettandole la possibilità di un personale interessamento di quest'ultimo, sollecitato dalla stessa Arcuri, per consentire la partecipazione del fratello Sergio a una trasmissione televisiva, non riuscendo a portare a termine il loro proposito per ragioni indipendenti dalla loro volontà»; (linguaggio giudiziario ruvido e un po' criptico: in queste circostanze la Arcuri disse di sì o di no?).
Mentre la Arcuri - subito al telefono con il fratello Sergio: anche lui è diventato attore, non ha esattamente il talento di Amedeo Nazzari ma lavora spesso nelle fiction della sorella; i due si adorano, a Roma vivono nella stessa casa, e lei, da piccola, avrebbe addirittura voluto sposarselo - mentre lei capisce quanto e come è coinvolta nell'inchiesta di Bari, la notizia del suo rifiuto a Berlusconi (certo, come detto, solo per l'episodio del 10 dicembre 2008) rotola nella rete, da Facebook a Twitter , e lì si scatenano: i commenti sono centinaia.
Ammirazione, stima, sostegno.
Frank Tarello, su Face , cita la celebre battuta della Bindi: «Come disse la Rosy... non sono una donna a sua disposizione». Antonio Cicchitti: «È la dimostrazione che in Italia esistono ancora donne con il senso della decenza».
Sui social network, i toni sono questi. Ma leggendo meglio tra le righe delle carte processuali, in verità, si scopre altro.
Tarantini, in un colloquio intercettato dalla Procura di Bari, avrebbe addirittura cercato di organizzare un incontro a tre: il Cavaliere, la Arcuri e Francesca Lana. Questa Lana è la migliore amica della Arcuri. Nel luglio del 2008, il settimanale Chi pubblica foto roventi, scattate a bordo piscina di una masseria pugliese: tra le due amiche immagini dal sapore lesbo-chic, poi altri scatti tra la Arcuri e Ezio Costantino, il suo fidanzato dell'epoca, un avvocato di Bari (sarà proprio lui a presentargli Tarantini).
Poi i due si lasciano, e la Arcuri ritrova Gianpaolo Tarantini a Cortina. È inverno, c'è una foto di gruppo e stanno tutti chiusi nei piumini e con gli zuccotti: ma s'intravede anche la moglie di Tarantini, Nicla Devenuto; che, interrogata dai magistrati di Napoli nei giorni scorsi, ha confermato la presenza di Manuela Arcuri a palazzo Grazioli.
A fare cosa? La Arcuri cercò di spiegarlo in un'intervista a Il Giornale, il 2 luglio del 2009.
«Dal presidente Berlusconi sono stata un paio di volte. Ero stata invitata e accettare gli inviti, oltre che un grande piacere, mi è sembrato anche un gesto di rispetto e di carineria verso una persona che ammiro e rispetto».
E ancora: «Alle cene cui ho partecipato io c'erano una ventina di persone, tra cui Tarantini, che mi sono sembrate tutte assolutamente per bene. Il presidente è stato simpatico, ha raccontato barzellette, ha cantato e si è comportato con la solita socievolezza».
Domanda: perché in quest'intervista rilasciata il 2 luglio del 2009 - quindi mesi dopo le pressioni che furono esercitate per farla prostituire - la Arcuri ha un buon ricordo di quelle cene e, soprattutto, ancora parla bene del suo amico Gianpi?

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