mercoledì 21 settembre 2011

Al Piola i nerazzurri crollano 3-1.



Inter allergica al sintetico
K.o. a Novara: Gasp ore contate

NOVARA, 20 settembre 2011

Sull'erba artificiale del Piola, i nerazzurri crollano 3-1: gol di Meggiorini e doppietta di Rigoni. Tecnico appeso a un filo: la sua squadra è apparsa lenta in difesa e anemica in attacco. I ragazzi di Tesser, invece, hanno dominato e sprecato anche altre buone occasioni




Meggiorini dopo il gol del provvisorio 1-0. LaPresse
Meggiorini dopo il gol del provvisorio 1-0. LaPresse
Finisce con lo sberleffo peggiore, per Massimo Moratti in tribuna. La curva del Novara, nel recupero, inizia a cantare "Serie B". E non sta tremando per le sorti dei suoi. In "zona B", dopo l’anticipo della quarta giornata, c’è l’Inter. Un punto in tre partite, quattro sconfitte stagionali (su cinque), una decina di gol incassati. Alla faccia dei lavori in corso: qui si vedono già macerie. Se fosse una amichevole estiva, ci sarebbe da preoccuparsi, ma la stagione è cominciata da un po’, qui c’è da correre ai ripari. La squadra non ha un’anima e una idea di gioco, cambia moduli e uomini con frenesia: l’impressione è che si vada a tentativi, senza nemmeno crederci troppo. Gasperini almeno sceglie di affondare con le sue idee: decisione apprezzabile, ma i risultati gli danno torto marcio. La disperazione dell’Inter e l’attesa per quello che succederà (Moratti a fine gara dirà: "stasera non mi è sembrato che abbia la squadra in mano") rischiano così di far passare in secondo paino l’esordio da sogno del Novara: il debutto in A in casa dopo 55 anni si chiude con lo scalpo dei campioni del Mondo in carica: alzi l mano chi osava chiedere tanto.

I GOL — Cinquantacinque anni di attesa: la A torna a Novara e dopo 55 secondi può già arrivare il primo gol. Sarà merito/colpa del sintetico, ma Chivu al primo pallone toccato si inventa un retropassaggio scellerato ce manda in porta Meggiorini. Tiro a botta quasi sicura, parata di faccia di Julio. "Meggio", comunque, è in palla: 15’ dopo si esibisce in sforbiciata, al 37’ fa esplodere il "Piola". Porcari recupera palla in mezzo, Sneijder cerca di abbatterlo ma l’apertura per Mazzarani, sulla sinistra è già partita: assist per Meggiorini e destro preciso all’angolino. L’Inter inizia a sprofondare lì, toccherà a Rigoni, dal dischetto (fallo di Ranocchia, espulso, su Morimoto) rendere la buca ancora più profonda. Cambiasso, sfruttando un rinvio corto di Giorgi, prova a scalarla, ma Rigoni, su assist di Morimoto, gli spiega che non è proprio cosa.
Gasperini a testa bassa dopo la sconfitta di Novara. Afp
Gasperini a testa bassa dopo la sconfitta di Novara. Afp
LE SCELTE DI GASP— Evidentemente, Gasperini non bluffava quando diceva di aver ricevuto supporto da Moratti e nessuna pressione su uomini e scelte. Infatti va dritto per la sua strada, spedendo per la terza volta Pazzini in panchina e proponendo un 3-4-3 purissimo, con Sneijder playmaker al fianco di Cambiasso e la sorpresa Castaignos ala destra, con Forlan a sinistra e Milito centravanti. Scelte ardite, che espongono il fu-Gasperson al fuoco della critica. Scelte che non pagano, perché la sua Inter costruisce pochissimo: se Sneijder risolve il problema di chi avvia l’azione, venendo a prendere palla spesso quasi sulla linea dei difensori, non c’è chi la prosegua: Milito è solo in area, e costantemente anticipato, per tutto il primo tempo i nerazzurri mettono insieme solo un paio di tiri da fuori di Sneijder. Non c’è gioco, non c’è possesso palla e nemmeno ripartenze: anche Gasp deve tornare sui suoi passi nell’intervallo. Entrano Pazzini e Obi, si passa a un 3-5-2 in cui Sneijder può spostarsi qualche metro più avanti. Non porterà a molto, e Sneijder non durerà molto: al 21’ fuori pure lui, per Zarate. Si guadagna campo, ma non certo idee: Pazzini sfiora il pari, ma si aprono voragini in una difesa già non perfetta. Serve Julio Cesar per evitare che i contropiede a ripetizione si trasformino in gol al passivo.

L'esultanza del Novara per il 3-1 all'Inter.
L'esultanza del Novara per il 3-1 all'Inter.
NOVARA DA SOGNO— "Basta che ci sia la voglia di giocarsela", aveva detto alla viglia il patron De Salvo. Il Novara fa anche di più: fiuta che l’Inter ha la consistenza di un biscotto e per un’ora gioca alla pari, senza paura. Poi arretra, quando subentra la paura di vincere, ma con ordine. Il 4-3-1-2 copre bene il campo, Paci e Lisuzzo presidiano l’area. Radovanovic, arrivato a prezzi di saldo, fa un figurone fra gli stagionati centrocampisti interisti, Rigoni in un paio di occasioni fa sentire con lo scatto il peso degli anni a Zanetti. Dellafiore e Gemiti, non sono esterni da "calcio totale", ma va bene anche così. Davanti ci pensa Meggiorini, uno che ha sempre mostrato qualità, ma raramente trovato continuità. Poi lascia la scena a Rigoni, il fantasista operaio: c’è la sua doppia firma sull’impresa novarese. Se sarà vera gloria lo dirà il campionato, ma l’esordio in casa è stato da sogno. Vale una stagione da solo.




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