mercoledì 14 settembre 2011

Champions League. L'inter viaggia al buio di San Siro. 0-1 con il Trabzonspor



Luci spente a San Siro
Inter al tappeto col Trabzon

MILANO, 14 settembre 2011

I nerazzurri perdono in casa (0-1) con il Trabzonspor all'esordio in Champions. La squadra di Gasperini (che ora rischia) è ordinata ma immobile e senza idee

Come ti cambio l’Inter in tre giorni. Disordinata, scriteriata, scoperta e battuta 4-3 quella di domenica. Ordinata, immobile, senza idee e sconfitta 1-0 quella di stasera. Cosa preferite? E’ come scegliere fra il mal di pancia e l’emicrania. L’Inter cambia modulo e uomini, ma non cambia il bottino: zero punti. Tre sconfitte nelle prime tre uscite ufficiali: se non è un record, poco ci manca. Altro che ripartenza, col Trabzonspor arriva il k.o. anche in Champions. Con due aggravanti: si giocava a San Siro e i turchi paiono squadra inferiore e meno in palla di quella di Mangia. Per quasi tutta la gara si limitano a coprire, accompagnando i lenti movimenti nerazzurri, si affidano alle parate di Tolga (quattro sono decisive) e colpiscono alla prima sortita: è il 76’, un rimpallo favorisce Halil Altintop che spara: traversa piena. Sul rimpallo Celutska, ex Palermo (guarda te, i rosanero inferiscono) è il più veloce a controllare, allargarsi e spedire in porta.
Celutska festeggia il gol della vittoria del Trabzon. Ansa
Celutska festeggia il gol della vittoria del Trabzon. Ansa
GASP, TUTTO IN DISCUSSIONE — E’ il gol che complica un girone abbordabile ma livellato (e quindi ora pericoloso), è il gol che vale la sesta sconfitta nelle ultime dodici gare europeee (Mou, dove sei?), è il gol che sega un’altra gamba della panchina di Gasperini. Da stasera in poi, può succedere di tutto. Cambiare tecnico il 14 settembre era opzione difficile da pronosticare, ma chi si aspettava tre k.o. nelle prime tre?
DIFESA A TRE DEFENESTRATA — Cambiare, Gasperini ha cambiato: difesa a quattro, dentro dall’inizio Ranocchia, Obi, Sneijder e Pazzini, tridente offensivo "salvato" solo per una dozzina di minuti. All’inizio, infatti, l’Inter si piazza con un 4-3-3 con Sneijder largo a sinistra. L’esilio in fascia dell’olandese però dura fino al 12’, quando decide (o glielo permette Gasp?) di spostarsi al centro. Da lì in poi è 4-3-1-2, il modulo suggerito da tutti. Ma quasi a voler confermare che non è solo questione di numeri, l’Inter non si sblocca affatto. Giocatori statici, nessun movimento di squadra, poche soluzioni per scaricare la palla. Non è un caso che il primo tiro in porta arrivi per un’iniziativa personale dell’anarchico Zarate (gran parata di Tolga). E’ un lampo, condito dal pallone dell’1-0 ciccato da Pazzini poco dopo e da un’altra occasione per l’argentino.
La delusione di Diego Milito. Ap
La delusione di Diego Milito. Ap
ATTACCO BLOCCATO— Maurito non avrà vita facile a San Siro: al primo pallone toccato c’è chi gli urla "Passala!", dopo un quarto d’ora se ne invoca la sostituzione. Lui fa poco per cancellare la fama di "mangiapalloni", però è oggettivamente il più pericoloso. Pazzini fa wrestling contro il rude Kaçar, Sneijder cerca una soluzione, un corridoio, che non c’è. A inizio ripresa Gasperini sostituisce Obi con Alvarez e il Pazzo con Milito: il Principe avrà due occasioni nitide intorno alla mezz’ora: su assist di Cambiasso dal dischetto si fa stoppare in due tempi, su cross di Zanetti manda di poco fuori di testa. Nel finale ci prova Coutinho: para Tolga.
DIFESA SUPERATA — Se non altro, la difesa, che aveva incassato 6 gol nelle prime due uscite, evita folli danze. Ma incassa un gol nell’unica azione offensiva dei turchi. I cui limiti offensivi, a partire dal centravanti-armadio Paulo Henrique, erano parsi semplificare parecchio il lavoro. In mezzo impreciso Obi, poco incisivo Cambiasso e persino in difficoltà Zanetti, che perde un numero non abituale di palloni. Gli esterni spingono poco, Julio non deve parar nulla, ma raccoglie un pallone in fondo alla rete. San Siro si svuota nel silenzio dei tifosi interisti ammutoliti, mentre i turchi, lassù, fanno festa. Preferite il mal di pancia o l’emicrania?
Valerio Clari

Gasperini: "Inter solo sfortunata"




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