Cesena, 10 settembre 2011
Apre Lavezzi, pari di Guana, poi nella ripresa viene espulso Benalouane e segnano Campagnaro e Hamsik, partito dalla panchina. Mazzarri sull'1-1 schiera 4 attaccanti e prevale. Clamoroso gol mangiato da Pandev
Di solito due indizi fanno una prova. E anche stavolta è così: lo scorso settembre il Napoli a Cesena ha dato il via alla cavalcata che ha portato gli azzurri fino al terzo posto finale, mentre l’ultima volta che i campani hanno giocato su un terreno in erba sintetica hanno vinto 2-0, in Europa League contro l’Elfsborg. Corsi e ricorsi: il Napoli stasera ha vinto 3-1 al Manuzzi, nel primo scontro di serie A disputato su un campo in sintetico. Gli azzurri tornano a vincere una prima di campionato a distanza di 17 anni. In vantaggio con Lavezzi in avvio, il Cesena è poi protagonista di un grande ritorno, agguantando il pari dopo 24 minuti con Guana. Nel secondo tempo l’espulsione di Benalouane spariglia le carte, col Napoli che prende in pugno la gara, continuando peraltro a spingere anche dopo il raddoppio firmato da Campagnaro al 22’. E infatti arriva il tris, per opera del subentrato Hamsik, al 43’.
- L'esultanza di Lavezzi dopo il gol dello 0-1, abbracciato da Maggio. Ansa
HAMSIK IN PANCA, GREZZAL K.O. — Quello visto al Manuzzi è un Napoli inizialmente orfano di Hamsik causa Champions (mercoledì la sfida a Manchester col City, capolista in Premier dopo la quarta vittoria consecutiva di oggi) ma certo non distratto da questo pensiero. A casa Grava e Lucarelli, oltre a Gargano (squalificato) e alla coppia infortunata Donadel-Britos, presenti gli ultimi arrivati in casa azzurra Chavez e Fideleff e Pandev. Mazzarri sceglie di completare il 3-4-2-1 con Santana al fianco di Lavezzi, subito dietro a Cavani, con Maggio che parte titolare a destra. Il Cesena deve invece rinunciare ad Antonioli prima (oltre a Rodriguez, Martinho e Rennella) e a Ghezzal poi, fermato da un attacco influenzale. Dunque fra i romagnoli giocano in porta Ravaglia, all’esordio in A, Candreva alla sinistra di Mutu ed Eder e il convalescente Colucci in mezzo.
UNO-DUE TARGATO LAVEZZI-GUANA — Benalouane fa tremare gli azzurri in apertura mandando a lato di un soffio, Lavezzi invece trafigge il Cesena, sfruttando al meglio un incredibile assist di Campanaro, che lancia in area l’argentino con una rimessa laterale dall’altezza del centrocampo. Il destro del Pocho è letale, il Napoli dopo 3’ è già in vantaggio, complice una difesa romagnola a dir poco allegra. Ma il Cesena non si scompone. Anzi, teleguidato da un Giampaolo versione dodicesimo uomo in campo, serra le fila, ritrova ordine ed equilibrio, e non rinuncia mai a rilanciare l’offensiva. Così è vero che Maggio sfiora il raddoppio, ma anche che Comotto di testa va vicino al gol, prima che Guana centri il bersaglio: è il 24’, l’ex bresciano in scivolata anticipa Cannavaro e converte in rete un assist di Eder. La partita continua a filar via veloce e senza tregua, con Cavani che non riesce a brillare (solo una conclusione al suo attivo, ma tanto lavoro oscuro, anche in fase difensiva) e con Mutu che invece sfodera tutta la sua voglia di riscatto, lasciando intuire che la salvezza del Cesena passerà sicuramente dai suoi piedi. Sul fronte Napoli, la nuova coppia svizzera, composta dai centrali di centrocampo Dzemaili-Inler, espone ancora il cartello “lavori in corso”, mentre quella argentina, targata Lavezzi-Santana, mostra ottimi spunti tecnici e di fantasia. Insomma, il cantiere Napoli è in pieno rodaggio, ma certo l’ispirazione non gli fa difetto.
CAMPAGNARO-HAMSIK E IL NAPOLI VA — La ripresa riprende là dove si era interrotta la prima frazione: ritmi altissimi nonostante il caldo, squadre attente e combattive. Il gioco è però spezzettato, anche per l’affiorare di un po’ di nervosismo. Dal 10’ il Cesena resta in dieci per la doppia ammonizione a Benalouane (la prima al 5’ della ripresa), corregge in corsa Giampaolo togliendo Colucci a centrocampo e inserendo Rossi al fianco di Von Bergen in difesa. Una scelta coraggiosa, che non sacrifica nessuno dei tre tenori Eder-Mutu-Candreva. Piovono altre ammonizioni, dovute forse anche alla crescente stanchezza, le due squadre insistono nella ricerca del raddoppio, con grande generosità ma minor lucidità rispetto al primo tempo. E allora Mazzarri prova la mossa vincente: dentro Hamsik, al 15’, accolto dal boato degli oltre seimila tifosi napoletani sugli spalti, fuori Santana. Ancor più eloquente la seconda iniziativa del tecnico toscano: al 21’ fa il suo esordio in azzurro Pandev, al posto di Aronica. Il coraggio del Napoli viene premiato: al 22’ Campagnaro anticipa Rossi e infila l’1-2 con un destro sotto rete, sfruttando un assist di Hamsik. Il Cesena accusa la fatica dell’inferiorità numerica e dell’enorme dispendio di energie dei primi 45’, il Napoli sente l’odore del sangue e non perde occasione di catapultarsi dalle parti di Ravaglia. Giampaolo manda in campo Bogdani al posto di uno spremutissimo Eder, ma ormai il Napoli è padrone della gara. Entrano anche Martinez e Fernandez, poi Pandev non trova il raddoppio colpendo la traversa con un sinistro a colpo sicuro. Ma ad arrotondare il risultato ci pensa Hamsik al 43’: lo slovacco raccoglie la corta respinta di un difensore e lascia partire un sinistro affilato e vincente. E’ l’1-3 finale, e ora sì che il Napoli può pensare al City.
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