giovedì 1 settembre 2011

Maniago, come chiedere i rimborsi per il maltempo

Documentare tutti i danni subiti per poter un giorno ambire a ricevere i soldi degli eventuali (ma tutt'altro che certi) rimborsi da parte della Regione: è l'appello che i sindaci delle zone colpite dal maltempo hanno lanciato ieri. «In queste ore - conferma il primo cittadino di Cavasso Nuovo, Emanuele Zanon - siamo in costante contatto e stiamo predisponendo la modulistica appropriata per facilitare il lavoro dei privati che sono stati danneggiati dai colpi di vento e dalla storica grandinata». Ad elaborare il documento dovrebbe essere il Comune di Maniago, attraverso l'assessore alla Protezione Civile, Gianfranco Turatti, che sta facendo da tramite con le realtà contermini. Due le tipologie di richieste di risarcimento: la prima sarà indirizzata alla Protezione Civile regionale, tuttavia la speranza di poter accedere a fondi sono in questo caso minime, sia per l'esiguità delle risorse rimaste in cassa, sia per la tipologia di danni cagionati dal maltempo. Al massimo, saranno gli stessi enti locali a poter ricevere qualche stanziamento per mettere in sicurezza alcune aree già a rischio ed ora ulteriormente pregiudicate dal passaggio della violenta perturbazione. La seconda opzione - maggiormente percorribile - è legata alle risorse dell'assessorato regionale all'Agricoltura. In effetti, i problemi maggiori sono stati per le colture e gli alberi da frutto che sono stati devastati dalla tempesta. Per poter procedere con le istanze di rimborso, i Comuni dovranno tuttavia perimetrare l'area interessata dalla cosiddetta calamità naturale. A questo proposito, gli uffici tecnici sono già al lavoro, ma anche in questa circostanza sarà fondamentale la capacità di documentazione dei danni subiti, anche con foto e video. Resta da stabilire se la Regione risponderà o meno alle richieste: nei giorni seguenti la grandinata che un mese fa distrusse una parte del Collio, la Direzione competente rispose ai viticoltori che esistono specifiche assicurazioni e che pertanto ben difficilmente ci sarebbe stato il ristoro dei danni.
Lorenzo Padovan

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