domenica 11 settembre 2011

la Juve spazza via il Parma: 4-1



Pirlo è geniale, Juve da urlo
Parma spazzato via: 4-1

TORINO, 11 settembre 2011

I bianconeri debuttano alla grande nel nuovo stadio: l'ex rossonero predica calcio e gli emiliani non hanno armi per opporsi. In gol Lichtsteiner, Pepe, Vidal, Marchisio e Giovinco su rigore. Unica nota negativa per Conte il rosso a De Ceglie nel recupero

Stephen Lichtsteiner, arrivato a Torino dalla Lazio. Ansa
Gran colpo, ma sarà ancora integro? La domanda che tutti i tifosi della Juve si sono posti ha avuto la prima risposta. E che risposta. Andrea Pirlo ha già in mano la Juve. Che in tutta la scorsa stagione prestazioni così ne avrà offerte tre o quattro. I bianconeri battono 4-1 il Parma e l'uomo copertina nel nuovo stadio è proprio il campione di Brescia. Che divide la scena con un Del Piero che a sprazzi è sontuoso, come quando nella ripresa in un minuto mette in porta prima Matri e poi Pepe. Sì, proprio l'esterno tutta corsa e poco appeal. Che gioca una gran partita. Tutti bravi, tutto bene? Sì, fino a un certo punto. Nell'indiscutibile vittoria della Juve, che prende anche un palo e si vede negare un rigore e un gol valido (in tutti e tre gli episodi c'è di mezzo il povero Matri), entra anche la prestazione di un Parma molto modesto, che raramente mette il naso fuori e ancor meno tira in porta.



SCELTE — Conte privilegia i giocatori che hanno lavorato più a lungo con lui. Quindi Del Piero accanto a Matri, anche perchè Vucinic non è al meglio. Pepe e Giaccherini, il più reattivo tra i nuovi, esterni. E Marchisio elegante valletto di Pirlo, con Barzagli che ha scalzato Bonucci nel ruolo di centrale accanto a Chiellini. Colomba sceglie un 4-4-1-1 con Giovinco dietro a Pellè. Le due linee sono molto corte, ma gli emiliani non ripartono mai e soffrono soprattutto a destra, dove Rubin con Pepe non la vede mai.
Il cileno Arturo Vidal, in gol alla prima gara in serie A.
Il cileno Arturo Vidal, in gol alla prima gara in serie A.
MECCANISMI — Stupiscono i sincronismi Juve, già molto oliati. Il 4-2-4 somiglia molto a un 4-2-3-1, con gli esterni a farsi il mazzo nei ripiegamenti e Del Piero che arretra dietro Matri. I bianconeri sono cortissimi. Pirlo ci mette 2' a strappare il primo boato, con una finta e apertura delle sue. In questo senso a Torino, dove da anni mancava uno con piedi così educati in mezzo, non aspettavano altro.
INEVITABILE — La Juve gioca bene. Alterna il gioco corto con le palle di Pirlo per gli esterni. Il Parma ci capisce poco: Pellé non è la punta adatta a questo tipo di partita e Giovinco non è il giocatore che lo scorso 6 gennaio devastò la Juve con una doppietta a Torino. Giusto che il gol del vantaggio arrivi da due dei nuovi con più qualità. Pirlo porta palla, manda al bar Morrone con la finta e pennella per il taglio di Lichtsteiner, bravo nel controllo e freddo davanti a Mirante. Anche qui, da Motta (o Grygera, o Sorensen) allo svizzero i progressi sono lampanti. 1-0 Juve. Meritatissimo. Matri inizia a capire che non è giornata saggiando i riflessi di Mirante, poi s'infuria quando gli annullano per fuorigioco un 2-0 che pare proprio buono.
 
MONOLOGO — Si riparte e ti aspetti la reazione del Parma. Negativo. Gli emiliani nel tentativo velleitario di attaccare ottengono solo il risultato di allungarsi. E dare campo a questa Juve può essere pericoloso. Del Piero predica calcio e le ali volano. E non è casuale che sia Pepe a mettere al sicuro la partita col destro incrociato.
La progressione di Alessandro Del Piero. Ansa
La progressione di Alessandro Del Piero. Ansa
CAMBIO MODULO — Sul 2-0 Conte leva Del Piero per Vidal, che va a fare la mezzala nel centrocampo a tre con Pirlo e Marchisio. E il cileno, visto che Pirlo e Lichtsteiner proprio male non hanno fatto, si presenta col tiro da fuori che vale il 3-0. Per non essere da meno. Interessante soprattutto la novità tattica a partita in corso: facile che Conte userà spesso questa variante.
ACCADEMIA — Il finale serve al pubblico per esaltarsi. E ai bianconeri per prendere fiducia. La Juve domina un Parma che non vede l'ora di fare la doccia. C'è il tempo per l'ultima perla di un Pirlo che quando sta così è inferiore (forse) solo a Xavi Hernandez nel ruolo (bravo anche a Marchisio a segnare col pallonetto sul lancio euclideo dell'ex Milan) e per il punto della bandiera del Parma nel recupero. Giovinco si guadagna un rigore che porta al rosso di De Ceglie (unica nota negativa in casa Juve) e segna. Il risultato è lo stesso del 6 gennaio 2011. Ma stavolta è la Juve che fa festa. E che fa impazzire un pubblico che debutto migliore non poteva augurarsi.
Jacopo Gerna

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