La grande cavalcata musicale di Folkest 2011 giunge finalmente al termine con un appuntamento eccezionale a Spilimbergo, in quella piazza Duomo che da decenni ospita i concerti di maggior respiro della rassegna.
Ad aprire la serata sarà Harduo, un duo di chitarre acustiche (Raffaello Indri e Andrea Varnier) che si propone di far confluire le più diverse esperienze musicali all’interno di brani originali, composti e arrangiati assieme, in un continuo confronto di stili e idee, suggestioni e influenze. La musica dell’Harduo non vuole identificarsi in un genere, pescare dalla tradizione o limitarsi al campo della chitarra acustica, ma anzi prende la sua forza proprio dalla diversità ed eterogeneità dell’ispirazione, dalla sensibilità e dall’entusiasmo di due musicisti che imparano ogni giorno, attingendo da qualsiasi fonte, e che scelgono di esprimersi usando liberamente lo strumento, con unico limite la fantasia. Ritornano in esclusiva a Folkest per presentare il loro secondo lavoro discografico, prodotto come il primo da FolkestDischi.
A seguire, uno degli appuntamenti più attesi del festival edizione 2011: il concerto di Steve Hackett e della sua band -Roger King (tastiere); Gary O’Toole (batteria, percussioni e voce); Rob Townsend (sax e flauto); Nick Beggs (basso); (chitarra e cori).
Dopo il successo del 2009, il chitarrista inglese torna in tour e ci regala un concerto arricchito da una formazione ancora più ricca e dalle novità degli ultimi dischi, il tanto atteso “Out of The Tunnel Mouth” e il recentissimo “Live Rails”, registrato dal vivo durante gli ultimi due intensi anni di tour intorno al mondo.
Il leggendario chitarrista dei Genesis, continua il suo viaggio di esplorazione in tutto l’universo musicale, da Bach al rock prog, all’insegna di una musicalità e creatività uniche. Chitarrista e compositore, Hackett è considerato uno dei musicisti più innovativi sulla scena britannica. Dopo aver contribuito al successo dei primi Genesis con uno stile sofisticato ed elegante, ormai divenuto il suo marchio di fabbrica, ha nel corso degli anni consolidato il proprio successo a livello internazionale sia come compositore classico, sia come chitarrista rock e autore. Il recente ingresso della band nella Rock and Roll Hall of Fame (marzo 2010) conferma il contributo basilare della band alla storia della musica.
Con i Genesis, la chitarra di Steve ha prodotto alcuni dei momenti più memorabili, dalla sensibilità del suono acustico di Horizons e Blood on the Rooftops al rock spettacolare degli assolo di Firth of Fifth e Fountain of Salmacis. Iniziando la carriera solista, ha avuto la possibilità di sviluppare la sua eccezionale varietà, spingendo i confini musicali in nuove zone, creando sonorità e tecniche innovative. La sua carriera solista si consolida negli anni ‘80 con l’hit single Cell 151 e con il supergruppo GTR, con Steve Howe, che ottenne grande successo soprattutto in America.
Le collaborazione di Steve con grandi e rinomati musicisti continua con artisti quali Paul Carrick, Bonny Tyler, John Wetton e Brian May, tra le sue prime influenze musicali sino a Chris Squire nel 2009. Steve torna a rivisitare le proprie radici e il proprio passato, con l’hit album Genesis Revisited e con Blues with a Feeling, mentre allo stesso tempo continua a sfidare i propri orizzonti con un incredibile ed eclettico mix di suoni, generi e un senso dell’ “esotico” che continua ad affascinare i suoi molti seguaci sino ad oggi.
I raffinati album recenti possiedono una potente dinamica, dagli spettacolari ed efficaci Darktown e Wild Orchids al variopinto viaggio attraverso il tempo e lo spazio di To Watch the Storms sino all’ultimo lavoro “Out Of The Tunnel Mouth”, un album, che della sua difficile e perigliosa gestazione porta non i segni, ma una rinnovata forza creativa e stilistica, tanto che alcuni critici lo hanno acclamato come il suo album migliore.
I concerti dal vivo sia con la band che in acustico conducono il pubblico in un viaggio straordinario attraverso aree musicali diverse, ripercorrendo la storia di questo eccezionale artista, dai giorni con i Genesis ad oggi, intrecciate insieme dal suono unico e originale della sua chitarra e dal supporto di musicisti di altissimo livello.
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