lunedì 29 agosto 2011

Manovra finanziaria: "E' il caos", "I conti non tornano"



"Con le pensioni si colpisce chi lavora"
"Azzerare la manovra"




Bersani: "E' il caos, non vedo come possano tornare i conti". Assolutamente scettico il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani: "Dalle cose che si capiscono fin qui - dice - siamo alla confusione, ad una quadra che non c'è". "Non vedo - ha aggiunto - come possano quadrare questi conti nell'insieme. È una soluzione molto debole e spero non venga valutata troppo pesantemente da chi ci osserva nel mondo". Per il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, questa correzione è "una bandiera sui tagli ai costi della politica e indefinitezza sulle altre principali questioni. C'è da chiedersi come le autorità e i mercati europei possano prendere per buono un simile compromesso al ribasso".


Il buono, il brutto, il cattivo (da sinistra, in ordine, gli onorevoli Umberto Bossi, Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti)




Anche dall'Udc gravi dubbi sui numeri. "Saremo costruttivi come sempre in Parlamento ma da un primo esame delle modifiche traiamo un'opinione netta: i conti della manovra non tornano". Lo affermano in una nota congiunta i capigruppo Udc di Camera e Senato Gian Luca Galletti e Gianpiero D'Alia. "Temiamo che la stessa sensazione venga percepita dai mercati, perché è fin troppo chiaro che non si gioca con le cose serie: l'abolizione delle province ad esempio, preannunciata dai telegiornali, è in realtà stata cancellata con un rinvio ad improbabili costituzionalizzazioni. Che bisogno c'era di questa gigantesca finzione?". Il raggruppamento composto da Udc, Fli, Api e Mpa ha presentato oggi le sue proposte di modifica al provvedimento anticrisi. Chiede di mettere mano al sistema previdenziale "tagliando quelle agevolazioni, le quote, che non hanno senso di esistere dopo la legge sui lavori usuranti". Di qui una riforma che dovrebbe portare a cancellare il sistema delle quote dal 2012 e permettere di andare in pensione "o a 65 anni o con 40 anni di contributi".


Alemanno: "Azzerare la manovra". Nel pomeriggio, al termine della mobilitazione di oggi degli enti locali2 contro i tagli previsti dal governo, il sindaco di Roma Gianni Alemanno era intervenuto in maniera durissima sul provvedimento anticrisi, dopo l'incontro con il ministro Maroni: "Non basta ridurre l'impatto di questa manovra. Bisogna rivederla, anzi azzerarla", ha detto l'ex ministro. "Altrimenti non siamo nelle condizioni di sostenibilità economica per garantire i servizi. Ci aspettiamo - ha aggiunto - che il ministro dell'Interno porti questa nostra indicazione molto ferma a tutto il governo. Finché non ci saranno risposte serie la mobilitazione continuerà".


Cgil: "Con le pensioni si colpisce chi lavora". Il sindacato guidato da Susanna Camusso, che ha già proclamato uno sciopero generale contro la manovra, non gradisce neppure le proposte di modifica: "No a interventi sulle pensioni con i quali la manovra peserà ancora di più sui lavoratori", è il primo commento. "E no a un aumento dell'Iva, anche se successivamente con la delega fiscale, perchè si illude chi pensa che la riforma del fisco lo compenserà con tagli alle tasse di lavoratori e pensionati. Per la Cgil, inoltre,  "ad una prima lettura" delle notizie emerse dal vertice della maggioranza, l'unica cosa che si capisce è che per tagliare la sovrattassa sui redditi superiori a 150 mila euro si costringono tante persone, che magari fanno anche lavori faticosi, a lavorare almeno un anno in più".

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