domenica 28 agosto 2011

Penati, i pm spiegano perché lo vogliono arrestare. Bersani: 'Su Penati accuse gravi vogliamo verità'




«Filippo Penati e il suo ex braccio destro Giordano Vimercati andrebbero arrestati perché hanno commesso il reato di concussione e non, come ha sostenuto il giudice, di corruzione, ormai prescritto». Gli avvocanti che indagano sulle tangenti dell'area ex Falk non si arrendono, come si scopre dalle pagine del ricorso che hanno depositato contro il provvedimento del Gip.

Secondo la ricostruzione pubblicata oggi su Repubblica, gli imprenditori non erano in posizione paritaria rispetto all'allora sindaco di Sesto San Giovanni. Per i magistrati di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia, che indagano sulle tangenti intorno all'area ex Falck di Sesto, il carcere sarebbe quindi ancora necessario perché i costruttori Giuseppe Pasini e Piero di Caterina sarebbero stati indotti con pressioni, anche se non costretti, a pagare.
Questo basterebbe, secondo i due pm, per qualificare il reato come concussione. La procura torna a insistere anche su un altro punto escluso invece dal gip: nella ventina di pagine del ricorso, i magistrati sostengono l'esistenza di gravi indizi che dimostrerebbero come penati finanziasse il suo partito con i soldi raccolti dalle tangenti.





Bersani: 'Su Penati accuse gravi vogliamo verità'


Rimini, 27 ago. (Adnkronos) - "Le accuse sono certamente gravi: noi vogliamo che si trovi la verita' e la chiarezza". E' la posizione che tiene ferma il segretario del Pd Pierluigi Bersani, presente al Meeting di Rimini, a proposito del caso Penati. Ricorda Bersani: "Penati si e' sospeso, e' venuto via dalle cariche istituzionali ed e' fuori dal gruppo del Pd e quindi adesso fara' le sue scelte con i suoi avvocati. Noi teniamo fermo un principio: non parleremo mai di complotti. La magistratura faccia il suo dovere perche' per noi sono tutti uguali davanti alla giustizia: i politici, come gli amministratori come gli immigrati". Bersani spiega ancora: "Io sono il segretario del partito e sono interessato a che non ci siano ombre in nessun modo. Da questa vicende dolorose, ferma restando la presunzione di innocenza, deve venir fuori una regola: si rispetta l'operato della magistratura e non si mettono ostacoli. Il codice etico del Pd prevede che chi e' coinvolto in indagini faccia un passo indietro e Penati ne ha fatti tre o quattro: questo gli va riconosciuto"


La  Repubblica
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