giovedì 11 agosto 2011

Governo a parti sociali: "CdM entro il 18" Camusso: "Non escluso lo sciopero generale"






Il premier: "Pareggio di bilancio entro il 2013 e in Costituzione". Tremonti: "La manovra va ristrutturata. Deficit al 3,8% quest'anno, 1,5% il prossimo, poi azzerato". La leader Cgil: "Incontro non soddisfacente". Letta: "Valutiamo ogni possibilità". Bersani: "Senza proposte, la situazione è seria". Marcegaglia: "Non abbiamo avuto risposte". Dalla Lega stop a ogni patrimoniale

ROMA - A Palazzo Chigi, vertice di un'ora e mezza tra governo e parti sociali sulle misure da adottare per anticipare il pareggio di bilancio. Presenti all'incontro il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Insieme a quasi tutti i componenti dell'esecutivo, tra cui il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, quello dello Sviluppo economico Paolo Romani, il ministro della Sempificazione Roberto Calderoli. Per i sindacati c'erano i leader di Cgil, Cisl, UIl e Ugl. Folta anche la rappresentanza delle imprese, a partire dal leader di Confindustria Emma Marcegaglia.

Premier: "Cdm il 18". "Sono intervenuti fatti, dopo l'incontro di giovedì scorso, che costringono a riflettere insieme - ha detto Berlusconi aprendo la riunione - I temi dell'agenda restano validi, anzi sulla modifica costituzionale dell'art. 41 e 81 ci stiamo già muovendo" (per introdurre il pareggio di bilancio nella Carta, ndr). E tra le mosse immediate, la convocazione di un Consiglio dei ministri il 18 agosto per varare un decreto legge con misure anti crisi. Secondo il premier, è possibile anche anticipare la data. E in serata a Palazzo Grazioli si è svolto un incontro tra il presidente del Consiglio, il leader della Lega Umberto Bossi, Tremonti e i vertici del Pdl.

"Pareggio di bilancio nel 2013". Il presidente del Consiglio ha ribadito alle parti sociali le intenzioni del governo sul pareggio di bilancio. Ovvero anticiparlo al 2013, con impegno a riformare la Costituzione per inserire l'equilibrio dei conti nella Carta. "Abbiamo assunto impegni gravosi: l'anticipo al 2013 del pareggio di bilancio", ha affermato. "Abbiamo constatato che c'era attesa per un provvedimento del governo. Io e il ministro Tremonti - ha aggiunto - ci siamo impegnati a convocare un probabile consiglio dei ministri entro il 18 agosto e forse ad anticipare quella data".

Il ministro Tremonti ha specificato qualche cifra: "Il rapporto deficit-Pil, al 3,8% quest'anno, dovrebbe scendere tra l'1,5% e l'1,7% il prossimo per arrivare al pareggio nel 2013". Quindi ha chiarito che "la manovra economica va ristrutturata".

Letta: "Tutto precipita". E per raggiungere il risultato, ha detto Gianni Letta, "il governo valuta ogni possibilità", alla luce della "necessità di fare presto, tra i crolli di Borsa 1 e l'aumento dello spread. In questi ultimi cinque giorni tutto è precipitato". E ancora: "Nei prossimi giorni partiranno tavoli tematici. Il primo sul mercato del lavoro sarà presieduto da Sacconi e Brunetta. Il secondo sulle infrastrutture da Matteoli e Romani. E un altro tavolo riguarderà le privatizzazioni e i servizi pubblici".

Camusso: "Incontro non all'altezza".
 La leader della Cgil Susanna Camusso ha ribadito la posizione del più grande sindacato italiano: "No ad interventi che guardino alle pensioni, ai redditi da lavoro dipendente, alla sanità e all'assistenza. Bisogna chiedere di più a chi non ha dato intervenendo con una tassazione significativa sui grandi patrimoni, sull'evasione fiscale e sui costi della politica". E al termine dell'incontro, Camusso ha parlato di vertice "non all'altezza dei problemi che abbiamo e della trasparenza che sarebbe necessaria". "Ci aspettavamo - ha osservato - che il governo ci dicesse cosa intende fare. La volta scorsa ci avete consegnato il libretto delle cose fatte, questa volta ci aspettavamo la lettera della Bce, per sapere in che campo giochiamo. E se lo schema della manovra verrà confermato nel decreto, proseguiremo la mobilitazione per cambiarla, senza escludere lo sciopero generale".

Un'ipotesi che il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni scarta ("Non serve a calmare i mercati") sottolineando che in ogni caso "bisogna fare presto" e indicando come prioritarie "una riforma fiscale fatta di giustizia e di economia, liberalizzazioni a cominciare dai servizi pubblici locali per avere buoni servizi e buoni prezzi". Luigi Angeletti, leader della Uil, ha fatto presente che "in questi periodi si possono fare cose che in periodi normali non sono mai state fatte" e ha sollecitato il governo a "sciogliere alcuni nodi dando un segno chiaro sui tagli dei costi della politica".

Marcegaglia: "Il governo non ha dato risposte".
 Durante la riunione il presidente di Confindustria ha riaffermato che "sul tema del lavoro qualsiasi cosa si decide di fare deve restare nella disponibilità delle parti sociali che hanno dimostrato di aver fatto passi importanti e sono pronte a farne altri". E a incontro concluso, parlando a nome di tutte le parti sociali: "Tutti noi abbiamo sottolineato la necessità dell'urgenza perché il Paese ha bisogno di risposte, ma il governo non ci ha anticipato nel dettaglio i contenuti del decreto che il governo varerà entro il 18 agosto" (video 2). Marcegaglia ha inoltre sottolineato che "sui principi siamo tutti d'accordo: la manovra deve avere rigore ed equità". Secondo il numero uno degli industriali, bisogna "tagliare i costi della politica, combattere l'evasione fiscale e accompagnare il rigore con provvedimenti a sostegno della crescita".

Bersani: "Incontro totalmente deludente". Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha parlato di incontro  "totalmente deludente". "Spero - ha affermato che domani non vada come oggi, perché allora la situazione diventa veramente seria. Noi siamo pronti con le nostre proposte, ne diremo alcune domani, ma davvero ci aspettiamo che Tremonti dica precisamente a carico di chi intende trovare 20 miliardi già dall'anno prossimo".

Per il presidente dei senatori dell'Idv Felice Belisario, "il governo si dimostra totalmente incapace di gestire l'emergenza". E ai commenti sulla riunione di Palazzo Chigi si sono aggiunti quelli sul Tg1, che nell'edizione delle 20 ha modificato le parole di Gianni Letta "Tutto crolla" in "Tutto cambia". "Minzolini stavolta si è superato è riuscito a censurare anche il braccio destro di Berlusconi", ha chiosato Leoluca Orlando dell'Italia dei Valori.

Reguzzoni: "Patrimoniale esclusa". Il capogruppo della Lega Nord alla Camera Marco Reguzzoni non partecipava al vertice, ma ha riassunto la posizione del suo partito sulle misure anti-crisi: "Escludo qualsiasi tipo di patrimoniale. Ridurre il deficit è giusto e doveroso" per non lasciare il debito in eredità "alle nuove generazioni", ma "a pagare non devono essere i pensionati", né "le realtà produttive del paese".

La Repubblica