Salva Termini Imerese e viene subito celebrato. Il marchio molisano ad una svolta storica
Di Risio-DR, ormai un gigante
Nuovo costruttore italiano
Salva Termini Imerese e viene subito celebrato. Il marchio molisano ad una svolta storica
Ma chi è 'sto Di Risio? La domanda che il salotto buono dell'auto si è fatto per anni ora inizia a trovare delle risposte: la sigla dell'accordo sullo sviluppo del polo costruttivo automobilistico negli impianti di Termini Imerese parla da solo. "Ed è frutto - come spiega lo stesso Massimo Di Risio, Presidente e Fondatore di DR Automobiles Groupe - della fattiva sinergia tra tutte le parti coinvolte nella trattativa, che hanno garantito in questi mesi un confronto costruttivo in un clima di piena collaborazione".
Secondo Di Risio "parte da oggi una nuova fase per DR Automobiles Groupe, che si avvia verso un processo di rinnovamento volto a creare un nuovo assetto che, come previsto dal piano, ci permetterà di rispettare i tempi programmati e raccogliere le sfide future del mercato. In questo contesto - continua Di Risio in una nota - mi preme mandare un sentito ringraziamento al ministero dello Sviluppo Economico, all'advisor Invitalia, alla Regione Sicilia, ai sindacati e alla Fiat. L'aver creduto nel nostro progetto è indice della volontà congiunta di conservare a Termini Imerese lo strategico know-now automobilistico acquisito. Termini Imerese sancisce la nascita della nuova DR che abbandona la vecchia dimensione di assemblatore e diventa costruttore di automobili totalmente Made in Italy, di fatto il secondo costruttore italiano di automobili in grado di dare nuovo impulso al mondo del lavoro in Italia". Dal 1 gennaio 2012 la DR subentrerà a Fiat nello stabilimento di Termini Imerese dando
inizio al piano di riconversione industriale e dalla fine del 2012 inizieranno ad uscire dallo stabilimento le prime nuove automobili DR, tutte made in Italy.
La proposta Last MinuteQuando la molisana Dr Motor si è fatta avanti come sostituta di Fiat per la produzione di auto nel sito siciliano, è stata accolta con molta prudenza, restando a lungo in stand by prima di entrare nella short list delle aziende selezionate da Invitalia, l'advisor del ministero dello Sviluppo economico. D'altra parte la proposta del patron della Dr, Massimo Di Risio, è arrivata a febbraio di quest'anno in ritardo rispetto alla scadenze decise dal dicastero. Alla fine, però, è stata considerata l'unica offerta automotive valida, scavalcando le manifestazioni di interesse della De Tomaso di Gian Mario Rossignolo (per produrre auto di lusso) e della Sunny Car del finanziere siciliano Simone Cimino, che nel giugno scorso è finito in carcere per operazioni finanziarie giudicare irregolari.
Massimo Di Risio, la schedaIl protagonista della riqualificazione dello stabilimento di Termini Imerese è, quindi, il 51enne imprenditore molisano, Massimo Di Risio, che ha per primo, nel 2006, lanciato sul mercato un Suv italiano assemblando componenti da tutto il mondo, soprattutto cinesi. L'anno scorso ha venduto circa 10 mila auto e altrettante sono quelle previste per il 2011, con un giro d'affari per il gruppo, inclusa la loro mega-concessionaria multimarca, intorno ai 150 milioni di euro. "Siamo una start up, gli utili sono ancora risicati ma ci sono sempre stati", rilevava Di Risio in un'intervista al Corriere della Sera di settembre. Insomma, l'intenzione del presidente della Dr (ex corridore automobilistico), è quella di sfruttare il porto del sito siciliano per l'approdo dall'Asia dei pezzi da assemblare e così irrompere nel mercato
Il piano industrialeIl progetto è ambizioso: il piano industriale presentato al ministero di Via Veneto il 5 ottobre prevede 60 mila vetture annue a regime nel 2017, con il primo lancio sul mercato nel 2013; investimenti per 110 milioni di euro; assunzioni a iniziare dal 2012, con un pacchetto iniziale di 241 nuovi posti (561 nel 2013, 909 nel 2014, 1.272 nel 2015 e 1.312 nel 2016). Al quotidiano di Via Solferino a settembre Di Risio aveva parlato di ben quattro modelli da far uscire fuori da Termini: "Una city car, una simil Punto (segmento B), una simil Bravo (segmento C) e un Suv, quello che oggi facciamo a Macchia d' Isernia".
Secondo Di Risio "parte da oggi una nuova fase per DR Automobiles Groupe, che si avvia verso un processo di rinnovamento volto a creare un nuovo assetto che, come previsto dal piano, ci permetterà di rispettare i tempi programmati e raccogliere le sfide future del mercato. In questo contesto - continua Di Risio in una nota - mi preme mandare un sentito ringraziamento al ministero dello Sviluppo Economico, all'advisor Invitalia, alla Regione Sicilia, ai sindacati e alla Fiat. L'aver creduto nel nostro progetto è indice della volontà congiunta di conservare a Termini Imerese lo strategico know-now automobilistico acquisito. Termini Imerese sancisce la nascita della nuova DR che abbandona la vecchia dimensione di assemblatore e diventa costruttore di automobili totalmente Made in Italy, di fatto il secondo costruttore italiano di automobili in grado di dare nuovo impulso al mondo del lavoro in Italia". Dal 1 gennaio 2012 la DR subentrerà a Fiat nello stabilimento di Termini Imerese dando
inizio al piano di riconversione industriale e dalla fine del 2012 inizieranno ad uscire dallo stabilimento le prime nuove automobili DR, tutte made in Italy.
La proposta Last MinuteQuando la molisana Dr Motor si è fatta avanti come sostituta di Fiat per la produzione di auto nel sito siciliano, è stata accolta con molta prudenza, restando a lungo in stand by prima di entrare nella short list delle aziende selezionate da Invitalia, l'advisor del ministero dello Sviluppo economico. D'altra parte la proposta del patron della Dr, Massimo Di Risio, è arrivata a febbraio di quest'anno in ritardo rispetto alla scadenze decise dal dicastero. Alla fine, però, è stata considerata l'unica offerta automotive valida, scavalcando le manifestazioni di interesse della De Tomaso di Gian Mario Rossignolo (per produrre auto di lusso) e della Sunny Car del finanziere siciliano Simone Cimino, che nel giugno scorso è finito in carcere per operazioni finanziarie giudicare irregolari.
Massimo Di Risio, la schedaIl protagonista della riqualificazione dello stabilimento di Termini Imerese è, quindi, il 51enne imprenditore molisano, Massimo Di Risio, che ha per primo, nel 2006, lanciato sul mercato un Suv italiano assemblando componenti da tutto il mondo, soprattutto cinesi. L'anno scorso ha venduto circa 10 mila auto e altrettante sono quelle previste per il 2011, con un giro d'affari per il gruppo, inclusa la loro mega-concessionaria multimarca, intorno ai 150 milioni di euro. "Siamo una start up, gli utili sono ancora risicati ma ci sono sempre stati", rilevava Di Risio in un'intervista al Corriere della Sera di settembre. Insomma, l'intenzione del presidente della Dr (ex corridore automobilistico), è quella di sfruttare il porto del sito siciliano per l'approdo dall'Asia dei pezzi da assemblare e così irrompere nel mercato
Il piano industrialeIl progetto è ambizioso: il piano industriale presentato al ministero di Via Veneto il 5 ottobre prevede 60 mila vetture annue a regime nel 2017, con il primo lancio sul mercato nel 2013; investimenti per 110 milioni di euro; assunzioni a iniziare dal 2012, con un pacchetto iniziale di 241 nuovi posti (561 nel 2013, 909 nel 2014, 1.272 nel 2015 e 1.312 nel 2016). Al quotidiano di Via Solferino a settembre Di Risio aveva parlato di ben quattro modelli da far uscire fuori da Termini: "Una city car, una simil Punto (segmento B), una simil Bravo (segmento C) e un Suv, quello che oggi facciamo a Macchia d' Isernia".
La DR Motor Company è un'azienda automobilistica italiana, fondata nel 2006 a Macchia d'Isernia da Massimo Di Risio.
L'azienda importa componenti prodotti dalla Casa automobilistica cinese Chery Automobile, e li assembla nelle sue sedi italiane. La commercializzazione, per i primi tempi, avveniva tramite un accordo con una rete di supermercati e ipermercati. Oggi invece la DR possiede una propria rete di vendita e officine. L'azienda ha sede a Macchia d'Isernia, in Molise. Fa parte della capogruppo DR Automobiles Groupe, azienda già di proprietà di Di Risio, fondata nel 1995 che importa e distribuisce autovetture di varie marche (fra cui la Saleen S7, della quale ha la licenza di commercializzazione europea).
Nel 2006 Massimo Di Risio, già fondatore dell'azienda Katay, che si occupa d'importare auto prodotte interamente in Cina, fonda la "DR Motor Company", e inizia la distribuzione di modelli prodotti dalla Chery Automobile, rimarchiandoli "DR".
Il gruppo aziendale entra subito in trattativa con Bertone per salvare il carrozziere piemontese dalla difficile situazione in cui versava, acquistandolo totalmente o partecipando a una nuova società. Successivamente, però, la dirigenza di Bertone opta per la vendita alla Fiat.
Oggi l'azienda possiede uno stabilimento produttivo, con regime di circa cento autovetture al giorno[ a Macchia d'Isernia e una rete di concessionarie in espansione. Dal 2010 viene migliorata la rete di assistenza post-vendita con a capo Enrico Romano (ex amministratoreJaguar Italia ed ex consulente Ferrari).
La DR ha manifestato l'interesse a rilevare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese, dal quale l'azienda torinese si disimpegnerà a partire dal 2012. Inoltre è stata a lungo in trattative, sempre con Fiat, per rilevare lo stabilimento irpino dell'Irisbus, prima di abbandonare per puntare all'impianto siciliano. Dopo una trattativa con gli enti locali, governo e sindacati, la DR è molto vicina a subentrare alla Fiat nella gestione dello stabilimento. L'azienda molisana gestirà l'impianto insieme ad altre quattro aziende, dal 2012, con un investimento complessivo di 341 milioni di euro per la riqualificazione della fabbrica. In totale verranno riassunti 1.500 addetti.
I modelli
La prima vettura commercializzata dalla Casa è un SUV, il DR5, con componentistica Chery Automobile ed elettronica Bosch. Questo modello è stato presentato, insieme alla versione tre porte DR3, in veste di prototipo al 31º Motor Show di Bologna nel 2006. Il primo esemplare con il marchio DR "nasce" il 15 novembre 2007.
Alla fine del 2008, in occasione del Motor Show di Bologna, vengono presentati altri due modelli, sempre derivati da modelli della casa cinese Chery: la nuova versione della DR3, un SUV a tre porte che riprende la meccanica della DR5 con diverso design, e la city car DR1, derivata dal modello M1 della Riich, marchio che fa parte del gruppo Chery Automobile.
A Ginevra viene presentata anche la DR2, un'utilitaria a cinque porte anch'essa derivata da un modello di produzione Chery, che entra sul mercato nella primavera 2010. Al Motor Show di Bologna 2010 vengono presentate due anteprime mondiali e una nazionale: la nuova DR3, una berlina a cinque porte, la Dr Citywagon una piccola station wagon basata sulla DR1, già presentata come prototipo a Ginevra con il nome Dr SW21, e infine la DR1 Elettrica. La nuova DR3 e la Citywagon saranno introdotte sul mercato italiano nel 2011.
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