giovedì 12 gennaio 2012

Cosentino connection, la Camera nega l'arresto del parlamentare. Saviano: "Gravissimo voto omertoso",




di Claudio Pappaianni e Walter Molino


Perché il deputato Pdl Nicola Cosentino è al centro di un'indagine sui Casalesi? E cosa fa mentre il parlamento nega il suo arresto ? Ad incastrarlo, secondo lui, sono "i soliti pentiti", che lo indicano come garante politico del clan mafioso.(Servizio Pubblico del 11/01/2012)



Bossi non partecipa al voto, 
il bellunese Paniz, Pdl: «Nessuna ragione per l'arresto», 
la festa in aula





L'aula della Camera ha respinto la richiesta di arresto nei confronti del deputato del Pdl Nicola Cosentino con 309 voti contrari e 298 favorevoli. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto su richiesta del gruppo di Popolo e Territorio. La Giunta per le autorizzazioni aveva invece propostodi autorizzare l'arresto







Franceschini, Pd: «Radicali determinanti, altra ferita»Quella dei radicali che hanno votato contro la richiesta di arresto nei confronti di Nicola Cosentino è «un'altra ferita» anche perché «sono stati determinanti». Lo ha detto il presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini, parlando in Transatlantico alla Camera.

Bersani, Pd: «Ora la Lega dovrà spiegare»
«Ora la Lega spiegherà. La Lega deve dare una spiegazione». Così Pierluigi Bersani, leader del Pd, ai giornalisti in Transatlantico.

Berlusconi: affronterà il processo da uomo libero

«Il parlamentare Cosentino affronterà il processo da uomo libero, come è giusto che sia. Questa è la regola prevista dalla Costituzione di un Paese civile, in cui nessuno, salvo casi eccezionali, può essere arrestato e tenuto in carcere prima di essere processato». Lo ha detto Silvio Berlusconi lasciando l'Aula di Montecitorio dopo il voto contrario all'arresto di Nicola Cosentino. 

Bossi non vota, Radicali determinanti
Il leader della Lega Umberto Bossi non ha partecipato al voto sull'arresto per Cosentino. In tutto, in base ai tabulati, sono stati 18 i deputati che non hanno votato (8 Pdl, 2 Pd, 2 Lega, 1 Udc). Nel voto finale è stato determinante il voto contro l'arresto dei 6 deputati radicali. 

Dalla Camera no all'arresto 
L'aula della Camera ha bocciato, con voto a scrutinio segreto chiesto dal Pdl, la richiesta di arresto nei confronti del deputato Nicola Cosentino (Pdl) con 309 no, 298 sì. La giunta delle Autorizzazioni aveva espresso parere favorevole. 

Berlusconi applude, Maroni no 
L'intervento del capogruppo della Lega in Giunta per le autorizzazioni, Luca Paolini, viene applaudito per due volte, nell'Aula della Camera, da tutto il Pdl, ma non dalla Lega. Ad apprezzare il discorso dell'esponente leghista è anche Silvio Berlusconi. Non apprezza invece le parole del suo collega di partito Roberto Maroni, che non applaude la termine dell'intervento. Come Maroni, rimangono freddi anche gli altri deputati della Lega, fatta eccezione soltanto per due colleghi di Paolini. 

Paolini, Lega, ricorda Tortora
«Non può non venire in mente il caso dell'onorevole Enzo Tortora, massacrato dalla parola dei pentiti», ha spiegato Paolini (...).  Era un deputato come noi». Per lui, «a che servì quella carcerazione preventiva? Qualcuno pagò almeno in termini di carriera, chiese scusa alla famiglia?», ha insistito. «Ma non c'è bisogno di guardare il cielo», ha aggiunto. E qui cita Calogero Mannino. E poi Clemente Mastella «indagato dall'allora pm De Magistris» e della moglie il cui caso, ha ricordato con una battuta, «fece cadere il governo Prodi. Questo dimostra che non tutti i mali vengono per nuocere...». Non solo. «In quale altro paese i magistrati vanno a manifestazioni politiche e invitano a non applicare le leggi senza che vi siano conseguenze?», ha chiesto. 

Tensione in aula: D'Anna a Barbato: "Mazzettaro"
Mentre parla il casertano Vincenzo D'Anna (Popolo e Territorio) lo interrompe il collega campano dell'Italia del Valori Franco Barbato. D'Anna si innervosisce e gli urla: «Mazzettaro». Dai banchi dell'Idv, in replica, si levano boati di fastidio verso il deputato di Popolo e Territorio. 

Arriva Berlusconi, assente Bossi
L'ex premier Silvio Berlusconi è arrivato in Aula alla Camera. Il Cavaliere si è seduto tra il segretario del partito Angelino Alfano e il capogruppo Fabrizio Cicchitto. Ancora assente invece il leader della Lega, Umberto Bossi. Tra i banchi della Lega è presente invece l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni. 

Dal Pd sì consapevole all'arresto
«Il gruppo del Pd voterà con piena consapevolezza a favore della richiesta di arresto per Nicola Cosentino»: lo ha annunciato nell'Aula della Camera Roberto Zaccaria del Pd.

Palomba, Idv: sì all'arresto
Federico Paolmba, Idv: «Smettiamola di arrampicarci sugli specchi. Si tratterebbe ancora una volta di salvare un deputato inquisito. La Camera riaffermi propria dignità». 

Samperi, Pd: «Indizi gravi e riscontrati»
Sulla posizione di Nicola Cosentino, deputato del Pdl e coordinatore del partito in Campania, susistono «indizi gravi e riscontrati», ha affermato Marilena Samperi (Pd), relatrice del parere favorevole all'arresto espresso dalla Giunta per le autorizzazioni, nel corso della sua relazione all'aula di Montecitorio. Secondo l'esponente democratica, le carte fornite dai magistrati mettono «una pietra tombale su ogni ipotesi di fumus persecutionis» e attestano che il deputato e coordinatore campano del Pdl «non può essere considerato perseguitato politico». 

Noi Sud per il No all'arresto
Noi Sud voterà contro l'arresto di Nicola Cosentino: lo ha annunciato nell'Aula della Camera Arturo Iannaccone. 

Paniz, Pdl: «Nessuna ragione per l'arresto»
Maurizio Pani zha difeso in aula alla Camera il no alla richiesta di arresto di Nicola Cosentino. «Non c'è una sola ragione obiettiva per la quale Nicola Cosentino debba essere arrestato», ha assicurato il deputato del Pdl ex relatore del caso nella giunta per le Autorizzazioni della Camera. «Cosentino è un eterno indagato mai processato, ma l'arresto è un'altra cosa. Contro muovono una serie di elementi sul fumus persecutionis sulla cui esistenza non si può dubitare», ha proseguito. Poi si è rivolto ai colleghi. «Ricordatevi bene di quello che è successo all'onorevole Calogero Manino e all'onorevole Salvatore Margiotta», ha ammonito, «e che non ci si trovi di fronte per l'ennesima volta a un abuso della funzione carceraria come successo all'onorevole Papa: 5 mesi a fronte di un quadro probatorio per i tre quarti già smontato».

Berlusconi assente

Grande assente il presidente, Silvio Berlusconi. Il suo posto, tra il capogruppo Fabrizio Cicchitto e il segretario nazionale, Angelino Alfano, è infatti ancora vuoto. 

Leghisti a Maroni: «Basta, facciamo altro partito»
«Maroni fai un altro partito». Il caso Cosentino scuote la Lega Nord nelle fondamenta. Dopo la decisione di Umberto Bossi di dare libertà di coscienza ai parlamentari in camicia verde, i militanti sul web chiedono all'ex ministro dell'interno di separare i destini della 'sua' Lega dal Carroccio del Senatur. Insomma, per la base leghista, il voto su Cosentino è un punto di non ritorno. Sulla pagina Facebook di Radio Padania, sul profilo di Roberto Maroni, sul forum dei giovani padani è un fuoco di fila. Gianluca Alpe si dichiara «infuriato» dopo aver letto le dichiarazioni di Bossi. E indica deciso un responsabile: «Mister B. anche stavolta è riuscito a fargli cambiare idea per l'ennesima volta, magari promettendo «qualcosa...».

L'abbraccio di Cicchitto a Cosentino
Seduto al proprio posto, tra i banchi Pdl, Cosentino ha ricevuto strette di mano e pacche sulle spalle soprattutto dai suoi colleghi campani - tra gli altri Amedeo Laboccetta, Giulia Cosenza, Marco Milanese - e l'abbraccio del capogruppo Fabrizio Cicchitto. 

Al via esame richiesta di arresto 
Nell'Aula della Camera è in corso l'esame della richiesta di arresto nei confronti di Nicola Cosentino, coordinatore del Pdl in Campania. La Giunta per le Autorizzazioni si era espressa a favore dell'arresto. 

Cosentino: "Comunque vada mi dimetto da coordinatore Pdl"

Il coordinatore campano Pdl parla in tv dal salotto di Canale 5: «Se dovessi venire considerato colpevole, almeno da un giudice naturale del tribunale, non esiterò a fare un passo indietro e a scomparire dalla politica», afferma Cosentino alla «Telefonata con Maurizio Belpietro». «Un minuto dopo il voto, indipendentemente dall'esito, mi dimetterò da coordinatore regionale del Pdl in Campania». 

Si sfiora la rissa a riunione Lega
Nel corso della riunione del gruppo della Camera si è sfiorato il 'contatto fisico' tra due deputati e alla fine Umberto Bossi ha ribadito il sì all'arresto - dopo la frenata di ieri sera - pur concedendo libertà di coscienza a chi si sente «garantista». Ma «la gente del Nord vuole l'arresto», avrebbe aggiunto Bossi, che in un primo momento aveva però ribadito le ragioni del no alla custodia cautelare in carcere espressa già ieri sera. In mezzo, una momento di fortissima tensione fra gli uomini del cerchio magico e i maroniani e un duro intervento di Roberto Maroni. L'incidente, fortunatamente solo sfiorato, ha visto protagonista uno dei due membri leghisti in Giunta per le autorizzazioni, Luca Paolini, oggetto di dure critiche dell'ala maroniana. Il parlamentare è quasi venuto in contatto con Gianpaolo Dozzo. 

La Lega si spacca
La Lega conferma: sulla richiesta di arresto di Nicola Cosentino i deputati potranno votare secondo coscienza, come detto ieri da Umberto Bossi. Eppure, questo non significa unità all'interno del gruppo: i parlamentari, infatti, si sono riuniti al secondo piano di Montecitorio e hanno dato vita, più che a un incontro politico, a una vera bagarre, con urla e prese di posizioni veementi. Alla fine, il primo a uscire è stato Roberto Maroni, sostenitore del fronte del Fli. Dopo di lui, anche il leader, Umberto Bossi. Per entrambi, bocche cucite, ma la conferma della libertà di coscienza è arrivata dagli sguardi e dai gesti di alcuni deputati. 


Scarica i documenti che richiedono l'arresto del coordinatore campano del Pdl



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