A rischio cancellazione migliaia di ipoteche in tutta Italia
ROMA. Sono illegittime le ipoteche sugli immobili da parte di Equitalia se il credito erariale è inferiore alla soglia minima degli 8mila euro stabilita dalla legge.
Lo ha sancito la Corte di Cassazione con la sentenza numero 5771 del 12 aprile 2012. Il ricorso di Equitalia è stato dunque rigettato e ha avuto la meglio una spa di Catanzaro che non aveva pagato una cartella esattoriale di 2.028 euro. La società non aveva versato i contributi dovuti per opere irrigue realizzate dal Consorzio di bonifica e così si è ritrovata una ipoteca su due terreni di proprietà.
Secondo i giudici l’iscrizione, però, non poteva essere fatta per importi inferiori alla soglia minima per la quale l’agente della riscossione è autorizzato ad espropriare l’immobile (8 mila euro, appunto).
E sempre la Cassazione sottolinea che l’ipoteca costituisce «un atto preordinato all’espropriazione, per cui doveva necessariamente soggiacere agli stessi limiti per questa stabiliti» dall’articolo 76 del Dl 602/1973.
Equitalia si era appellata al fatto che il decreto 40 del 2010 (poi convertito in legge 73/2010) aveva vietato di iscrivere ipoteca sotto gli ottomila euro ma solo a decorre dall’entrata in vigore della legge di conversione. Ma per i giudici ciò non autorizza a ritenere che per il periodo pregresso non esistesse alcun limite.
«Quello che conta ai fini dell’interpretazione di un atto normativo», si legge ancora nella sentenza, «non è l’intenzione del legislatore ma la volontà oggettiva della legge che nel caso di specie depone, per l’appunto, nel senso della non iscrivibilità dell’ipoteca per crediti non realizzabili a mezzo di espropriazione immobiliare»
«Bene ha fatto», scrive la Cassazione, «il giudice a quo a confermare l’annullamento dell’ipoteca perché iscritta per un credito di appena 2.028 euro». Adesso con questa sentenza sono a ‘rischio’ migliaia di ipoteche sugli immobili che dovranno essere cancellate da Equitalia.
E sempre la Cassazione sottolinea che l’ipoteca costituisce «un atto preordinato all’espropriazione, per cui doveva necessariamente soggiacere agli stessi limiti per questa stabiliti» dall’articolo 76 del Dl 602/1973.
Equitalia si era appellata al fatto che il decreto 40 del 2010 (poi convertito in legge 73/2010) aveva vietato di iscrivere ipoteca sotto gli ottomila euro ma solo a decorre dall’entrata in vigore della legge di conversione. Ma per i giudici ciò non autorizza a ritenere che per il periodo pregresso non esistesse alcun limite.
«Quello che conta ai fini dell’interpretazione di un atto normativo», si legge ancora nella sentenza, «non è l’intenzione del legislatore ma la volontà oggettiva della legge che nel caso di specie depone, per l’appunto, nel senso della non iscrivibilità dell’ipoteca per crediti non realizzabili a mezzo di espropriazione immobiliare»
«Bene ha fatto», scrive la Cassazione, «il giudice a quo a confermare l’annullamento dell’ipoteca perché iscritta per un credito di appena 2.028 euro». Adesso con questa sentenza sono a ‘rischio’ migliaia di ipoteche sugli immobili che dovranno essere cancellate da Equitalia.
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