mercoledì 25 aprile 2012

Digitale terrestre, il decoder è da cambiare: Un enorme grazie a Gasparri!


Ci risiamo, il decoder tv è da cambiare


Nel nuovo ddl semplificazioni il governo 
Monti impone un nuovo sintonizzatore: ecco come funzionerà

Attenzione, nuovo decoder in arrivo. Lo impone il governo Monti, che nel nuovo decreto legge sulla semplificazione fiscale spiega che dal 1 gennaio 2015 le case che producono televisori dovranno integrare nei loro modelli un decoder con standard dvb-t2 e il supporto al formatompeg-4. Ci toccherà quindi cambiare ancora una volta il sintonizzatore per ricevere i canali del digitale terrestre.

Ma prima di dare addosso alla decisione del governo (un emendamento approvato dal Consiglio dei Ministri), cerchiamo di capire la questione, che in realtà è semplice: la banda disponibile per il broadcasting si sta sempre più riducendo, non tanto per la moltiplicazione dei canali e dell'offerta, ma perché smartphone e tablet consumano molta banda, e lo standard 4G dal 2015 occuperà una bella fetta dello spettro a disposizione delle comunicazioni tv riducendole da 55 a 34. L'etere è affollato e solo passando al nuovo standard potremo (a lungo termine) continuare ad accedere ai programmi televisivi, con anche qualche vantaggio in più.
Il dvb-t2 (che sta per Digital Video Broadcasting — Terrestrial) permetterà per esempio ditriplicare i canali hd di uno stesso multiplex (6, contro i 2 attuali), dando più spazio agli editori tv e agli utenti della telefonia. Muovendo gli spettatori verso questo standard, Rai, Mediaset e compagnia bella non avranno problemi di restringimento della banda.
Tutto ciò significa anche l'avvicinamento graduale ai programmi in alta definizione e in 3D. In realtà, sia chiaro che se Samsung, Sony e tutti i produttori avranno l'obbligo di dotare i loro pannelli del nuovo decoder, noi potremo usare ancora per molti anni il sintonizzatore digitale terrestre che già abbiamo, che sia integrato nel televisore o indipendente da esso.
L'iter parlamentare sul tema dovrebbe concludersi entro tre settimane. Almeno in teoria, perché la decisione del governo è una postilla che si inserisce nel decreto che regolamenta anche l'asta per le frequenze a 700 Mhz, ovvero l'abrogazione del 'Beauty Contest' che ha scatenato la reazione polemica di Mediaset, con tutti gli annessi e connessi politici del caso.
Niente allarmi, in definitiva: le trasmissioni dvb-t che vediamo ora non avranno lo stop definitivo fra tre anni. L'unico suggerimento da tenere presente è che, se avete deciso di acquistare un tv, è meglio controllare che sia dotato del nuovo decoder, o che abbia la possibilità di accedere al prossimo standard.

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