Le tre società di massima serie a processo per presunti illeciti risalenti alla passata serie B. Venti le società coinvolte tra A, B, Lega Pro e dilettanti. Sessantuno i tesserati nel mirino di Palazzi
ROMA - Rinviate subito a giudizio Atalanta, Novara e Siena (rimane fuori al momento la responsabilità presunta del Chievo), squadre di A deferite però per illeciti risalenti alla passata serie B. S'abbatterà un terremoto sull'attuale classifica del campionato cadetto: qui, a sorpresa, risalta agli occhi il nome della Samp per "colpa" dell'attaccante Bertani (il 13 luglio però era fra le fila del Novara, punita la continuità?): "Il deferimento a nostro carico - si legge su un comunicato del club doriano - suscita non poco stupore e profonda amarezza, atteso che nessun atto investigativo e nessuna delle condotte censurate è minimamente ricollegabile alla società. Nelle opportune sedi verrà dimostrata la totale estraneità". Quasi trecento pagine che fanno tremare il calcio, migliaia di allegati per motivare 83 deferimenti, solo i primi del 2012, sono stati recapitati questa mattina alle società e ai tesserati.
I deferimenti riguardano 33 combine: 29 di serie B di varie stagioni sportive; due di due differenti edizioni di Tim Cup (Chievo-Novara della scorsa stagione e Cesena-Gubbio di quest'anno, la partita della denuncia di Farina); due di Coppa Italia della Lega pro nella stagione sportiva 2010/2011 (Monza-Cremonese e Pisa-Monza). Le squadre di b deferite sono 10: Albinoleffe, Ascoli, Pescara, Empoli, Grosseto, Livorno, Modena, Padova, Reggina e Samp. Soltanto l'Empoli per responsabilità presunta, le altre tutto colpite dall'oggettiva. Ma potrebbero
Sessantuno le persone fisiche (fra tesserati ed ex) deferite: Paolo Domenico Acerbis, Andrea Alberti, Mirko Bellodi, Cristian Bertani, Davide Caremi, Filippo Carobbio, Mario Cassano, Edoardo Catinali, Marco Cellini, Roberto Colacone, Alberto Comazzi, Luigi Consonni, Kewullay Conteh, Achille Coser, Federico Cossato, Filippo Cristante, Andrea De Falco, Franco De Falco, Alfonso De Lucia, Cristiano Doni, Nicola Ferrari, Riccardo Fissore, Luca Fiuzzi, Alberto Maria Fontana, Ruben Garlini, Carlo Gervasoni, Andrea Iaconi, Vincenzo Iacopino, Vincenzo Italiano, Thomas Hervé Job, Inacio José Joelson, Tomas Locatelli, Giuseppe Magalini, Salvatore Mastronunzio, Vittorio Micolucci, Nicola Mora, Antonio Narciso, Maurizio Nassi, Gianluca Nicco, Marco Paoloni, Gianfranco Parlato, Dario Passoni, Alex Pederzoli, Alessandro Pellicori, Mirco Poloni, Cesare Gianfranco Rickler, Gianni Rosati, Francesco Ruopolo, Nicola Santoni, Vincenzo Santoruvo, Maurizio Sarri, Luigi Sartor, Alessandro Sbaffo, Mattia Serafini, Rijat Shala, Mirko Stefani, Juri Tamburini, Marco Turati, Daniele Vantaggiato, Nicola Ventola, Alessandro Zamperini.
Nove le società coinvolte invece fra Lega pro e Dilettanti: Ancona, Avesa, Cremonese, Frosinone, Monza, Piacenza, Ravenna, Rimini e Spezia. A rischio play out e play off di tutti i campionati. Perché si punta a un processo lampo: fra il 17 e il 21 maggio la commissione disciplinare, quindi la corte di giustizia federale (secondo grado) entro la fine del mese, al massimo l'inizio di giugno (prima degli Europei). Gli avvocati stanno già preparando le difese: avranno 5 giorni per depositare le memorie, altri tre per prepararsi, il tempo sarà tiranno. Setacciata ogni testimonianza, spulciato ogni dettaglio, visionati high ligths delle gare, confrontate deposizioni e incoerenze. Gli 007 federali, dopo un lungo lavoro (dal 29 febbraio al 4 maggio), non si faranno certo trovare in difetto nel primo giudizio.
DETTAGLI CHE EMERGONO DAL PROVVEDIMENTO - Emergono intanto dettagli interessanti dal provvedimento dei deferimenti: "Ti ho lasciato le maglie in albergo". E' l'sms che Vittorio Micolucci, dell'Ascoli inviò a Bertani del Novara per restituirgli "40.000 euro nascosti in asciugamani" per non aver portato a termine la combine di Novara-Ascoli. Lo ha raccontato lo stesso Micolucci alla procura Figc.
"Non scherzare con me", è la minaccia che uno dei due stranieri che accompagnavano Gervasoni rivolse a Conteh, dell'Albinoleffe, in un parcheggio di Bergamo all'atto di consegnargli una mazzetta di banconote da 500 euro per la combine di Albinoleffe-Pisa. "Gervasoni - ha dichiarato Conteh alla procura Figc il 15 marzo - ci disse cosa doveva succedere: un gol nei primi 15', un altro nei successivi 15' e poi la sconfitta....I soldi li contai dopo, erano 7.000 euro".
Dichiara Ruopolo alla procura della Figc il 7 marzo: "Gervasoni ci disse che c'era la possibilità di avere 90.000 euro per noi in cambio della nostra sconfitta col Pisa. Qualche giorno dopo l'ho incontrato a Bergamo con Carobbio, e senza alcun motivo economico mi son lasciato convincere".
Carobbio (Albinoleffe): "Durante la partita con la Salernitana, Gervasoni mi si avvicinò chiedendomi di prendere un goal dicendo una frase del tipo 'se no mi ammazzano'. In un altro caso si lamentò di una mia parata dopo che lo stesso aveva palesemente favorito il tiro dell'avversario"
Bertani (ora Sampdoria): "Ho visto entrare la moglie di Gervasoni e ne ho approfittato per chiederle cosa volesse Gervasoni, a che mi rispose con un discorso del tipo 'non ce la faccio più, sono arrivata al limite, io ho paura di lui in questo momento, non so chi è veramente, è impazzito', e fa riferimento alla circostanza che loro hanno chiesto soldi a Guarente il loro testimone di nozze, alludendo alla possibilità che anche io lo aiutassi, visto che ormai vivevano con il suo stipendio da insegnante"
Carobbio: "Ancona-Grosseto del 30 aprile 2010 era stata prima combinata dai due club e solo dopo intervenivano gli scommettitori, tipo gli zingari, su partite già combinate. Ci trovavamo in ritiro punitivo a Norcia e avevamo assoluta necessità di non perdere la gara ed, in proposito, il nostro direttore sportivo, Iaconi, incaricò Turati e Joelson a trattare con i calciatori dell'Ancona. I miei compagni - continua Carobbio - andarono a parlare con l'Ancona promettendo una somma di denaro in cambio della vittoria".
Durante gli Europei partirà poi la corsa di Palazzi e del suo pool - solo con le carte di Bari e Napoli fra le mani - per arrivare a luglio al secondo processo (scongiurandone un terzo). Lì rientreranno alcune big al momento tralasciate dal primo troncone punitivo: Lazio, Napoli, Genoa, Lecce, Chievo e probabilmente altre di serie A, ancora al vaglio della magistratura ordinaria. Il Siena (come è successo ad Atalanta e Ascoli) potrebbe essere giudicato due volte: ora per responsabilità oggettiva, poi un eventuale coinvolgimento del presidente Mezzaroma significherebbe responsabilità diretta e retrocessione automatica. Il numero uno toscano dovrà essere ascoltato a via Po con l'ex tecnico Antonio Conte che, insieme ai due bianconeri Pepe e Bonucci, sono stati tirati dentro il vortice delle scommesse per fatti risalenti alle loro ex società (Udinese e Bari). Temono l'omessa denuncia: la pena prevede un anno di squalifica, il patteggiamento abbrevia i tempi a 4-6 mesi. La lista di quest'illecito sportivo "minore" potrebbe però essere lunghissima. la RepubblicaCalcioscommesse: il documento integrale dell'accusa
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